Il minatore indossava vestiti robusti e un cappello, che lo riparava dall’umidità e dai colpi accidentali contro la volta delle gallerie, in certi punti piuttosto bassa. Gli abiti erano aderenti al corpo: si evitava di lasciare parti scoperte per impedire alla polvere di attaccarsi alla pelle. I piedi erano protetti da scarponi con suole di legno o da zoccoli. Nel 1945 l’ACaI aveva aperto una bottega di calzolaio per aggiustare o modellare nuove calzature. Non venivano utilizzate scarpe particolari, ma quelle di cui già si disponeva. La sostituzione della suola consunta (spesso in cartone) con una di legno era una soluzione frequente: seppur scomoda per camminare, risultava più resistente all’attrito delle pietre e difendeva il piede dagli urti e dal bagnato.
Dell'Oste D./ Tacus N./ Tacus S., Il carbone di Creta d'Oro. Storia della miniera di Cludinico, Udine 2012