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Colori tenui, espressione delicata, lineamenti corretti, e una certa perizia tecnica rendono comunque particolarmente gradevole questo che è il frammento di una più vasta composizione, probabilmente raffigurante la Madonna con Bambino.
E' quanto resta di un affresco che in origine si trovava in una delle casette medievali abbattute all'inizio del Novecento per far posto al nuovo Palazzo Comunale costruito su progetto di Raimondo D'Aronco. Riflette bene la cultura pittorica udinese della seconda metà del Trecento facente capo a Vitale da Bologna cui, sia pur dubitativamente, è stato in un primo momento attribuito dal RIZZI (1957 pp. 3-4) che in seguito, più prudentemente, pensa a un pittore della cerchia di Vitale. Così anche ZULIANI (1970 p. 27) che attribuisce l'opera al "primo aiuto di Vitale a Udine", mentre la Walcher ripropone il nome stesso di Vitale "insieme ai suoi aiuti". Più credibile la proposta di CASADIO (1990 pp. 68-82) che, paragonando il lavoro con opere certe di Vitale e notandovi il tono basso e provinciale, lo assegna a un seguace del maestro emiliano.
Bergamini G., Schede, in La Galleria d'Arte Antica dei Civici Musei di Udine. Dipinti dal XIV alla metà del XVII secolo, Vicenza 2002, I
Zuliani F., Lineamenti della Pittura Trecentesca in Friuli, in I Convegno internazionale di storia dell'arte sul tema "La pittura trecentesca in Friuli e i rapporti con la cultura figurativa delle regioni confinanti", Udine 1972
Rizzi A., Problemi della pittura trecentesca in Friuli, in Sot la Nape, Udine 1957, a. IX, n. 3