Il dipinto ritrae una figura maschile a mezzo busto colta di tre quarti.
Il dipinto fu studiato per la prima volta da Rizzi che lo ritenne opera giovanile di Sebastiano Bombelli datandolo inizialmente 1665-1670 (Rizzi 1963) e poi riconducendolo agli anni attorno al 1665 (Rizzi 1964) sulla base del noto Ritratto di Benedetto Mangilli di collezione privata e datato 1665. Il Querini, invece, lo ritenne opera di un artista francesizzante, o di un fiammingo e propose il nome di Isacco Fischer che eseguì parecchi ritratti per signorotti locali attorno al 1650-1670. Tale proposta trova in disaccordo anche Bergamini che in più d'una occasione fece rientrare la tela nella ritrattistica giovanile del Bombelli.
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