disegno, Gatteri Giuseppe Lorenzo, XIX

Oggetto
disegno
Soggetto
frammento di statua
Autore
Cronologia
1840 ca. - 1853 ca.
Materia e tecnica
carta velina incollata su cartoncino/ matita, pittura ad acquerello
Misure
mm - altezza 52, larghezza 32
Codice scheda
D_8220
Collocazione
Trieste (TS)
Villa Sartorio
Civico museo Sartorio. Gabinetto disegni e stampe
Iscrizioni

Il disegno, condotto a matita e acquerello su carta velina e incollato su un supporto di cartoncino beige, raffiguran un piede destro coperto da un elaborato calzare che arriva a mezzo polpaccio.

Il disegno è attribuito a Giuseppe Lorenzo Gatteri, attribuzione che si può confermare anche sotto il profilo stilistico, data la forte consonanza ravvisabile tra il foglio in esame e due altri dell'artista conservati ai CMSA (inv. 10/920). Facendo riferimento alla scritta a sinistra, il disegno dovrebbe essere una copia di un frammento di una statua dell'imperatore Settimio Severo in quel tempo a Palazzo Barberini a Roma, ma che attualmentente non è ivi conservato e su cui non mi è stato per ora possibile reperire alcuna notizia. L'unico frammento a me noto di una statua di Settimio Severo è quello in bronzo, conservato nel Museo di Leptis Magna in Libia, che è, strana coincidenza, costituito anch'esso da un piede destro infilato in un calzare, del tutto diverso da quello del disegno in esame, e da una mano sinistra. Dato che almeno uno dei due disegni di copia di inv. 10/920 è stato sicuramente tratto da una stampa inserita nei Monumenti inediti pubblicati dall'Instituto di corrispondenza archeologica, pubblicati a Roma e Parigi a cura dell'Istituto stesso in cinque volumi dal 1829 al 1853, e data la forte consonanza stilistica che intercorre tra il disegno in esame e i succitati di inv. 10/920, si può supporre che anche esso sia stato tratto dalla stessa opera a stampa e sia databile come quelli nel periodo giovanile di Gatteri, probabilmente durante gli anni di studio all'Accademia di Belle Arti di Venezia (1840-1852), e comunque entro il 1853, anno in cui si finì di stampare il V volume dell'opera.