Noi usiamo i cookies
Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Le informazioni raccolte attraverso i cookies di tracciamento e performance non identificano alcun visitatore individuale. Se vuoi aiutarci a garantire un servizio migliore premi il pulsante [Accetta], altrimenti scegli [Rifiuta]. Per maggiori informazioni leggi l'informativa estesa sull'uso dei cookie.
I bozzoli passavano all’essiccatoio per ucciderne la crisalide. In filanda venivano scelti, messi a bollire in acqua a 70 °C facendo calare su di loro una spazzola circolare, la scopinatrice, che favoriva il disciogliersi della sostanza fissante usata dal baco per costruire il bozzolo; al termine la massa di filo veniva messa nella bacinella dove la filatrice individuava il bandolo e lo accostava a delle rotelline, da qui giungeva all’aspo che lo avvolgeva in matasse.
Il complesso produttivo è addossato all’ala Ovest della villa; ha una pianta a [, con a Nord il grande fabbricato destinato a filanda disposto su 3 livelli, ad Ovest un secondo su 2 e 3 livelli destinato a tintoria e lavanderia, e a Sud un terzo su 2 livelli, questi ultimi due edifici un tempo in parte porticati. Le fondazioni sono in pietra, le strutture verticali in pietra e laterizio intonacate; strutture orizzontali in legno; il tetto è a falde con manto in coppi su struttura di sostegno in legno. La filanda ha il prospetto principale, Sud, caratterizzato da ampie arcate a volta ribassata al p. t., cui corrispondono al p. 1 una serie di piccole finestre, e al p. 2 ampie aperture ad arco a tutto sesto. Particolare l’angolo a Est terminante con coronamento: al p. 2 tre arcate vengono accostate e profilate in mattone a vista così come quelle al p. t. , al p. 1 e alle cornici marcapiano. La villa, con i due ampi corpi laterali, chiude il lato Nord; ad Est un edificio di servizio.