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L’uva, pesata, veniva immessa nell’impianto pigiatura, da qui tramite tubi giungeva ai silos esterni, dove il mosto veniva separato dalle bucce. Successivamente, per la vinificazione e il deposito, veniva messo in grandi vasche in c. a. rivestite in materiale epossidico collocate nei fabbricati della cantina. La parte destinata all’invecchiamento veniva messa in botti di legno. Il vino, di diverse varietà, veniva venduto all’ingrosso e al minuto, sfuso o in bottiglie.
Il complesso della cantina sociale era composto da alcuni silos e da tre fabbricati posti a Est dell’essiccatoio, addossati, a pianta rettangolare e disposti su 3 livelli, con grandi vasche in c. a., destinati agli impianti di vinificazione e al deposito; a Ovest una tettoia copriva l’area di carico/ scarico; il tetto a falde in c. a. e laterizio. La rivendita era collocata al p. t. dal grande edificio destinato a deposito bozzoli costruito a Nord: aveva una pianta rettangolare ed era disposto su 3 livelli più il sottotetto; le strutture orizzontali erano in c. a.; le strutture verticali in c. a. con tamponatura in muratura di mattoni intonacata; il tetto a falde in c. a. e laterizio. I prospetti Sud, Est e Ovest erano percorsi da aperture verticali, dal p. 1 a tutta altezza, chiuse da pannelli orizzontali basculanti; ad Ovest una tettoia al p. 1 copriva l’area di carico e scarico, dove si aprivano ampi portoni a sezione rettangolare. Ad Est si trovavano l’impianto pigiatura e la pesa.