Villa Barnaba, Buja

Localizzazione
Buja (UD) Santo Stefano
Oggetto
villa
Denominazione
Villa Barnaba
Autore
Valle Provino (1877/ 1955)
Uso storico
abitazione
Uso attuale
nessuno
Codice scheda
A_263
Iscrizioni

A poche centinaia di metri dal centro del Comune di Buja si erge la villa. Dalla strada, dopo aver attraversato un cancello in ferro battuto, attraverso un breve vialetto affiancato da vecchi cedri libanesi si giunge di fronte al prospetto principale dell’edificio. L’impianto planimetrico di tipo tripartito vede il salone passante al centro e le sale minori ai lati. Il corpo scale è collocato nella parte posteriore della villa. Sul fronte laterale sinistro si apre un secondo ingresso dal parco, prospiciente le scale, che al livello del piano nobile si realizza attraverso una sorta di ponte. In alzato l’edificio si sviluppa su tre livelli più il sottotetto e l’intero fronte principale è scandito da un asse centrale e due assi simmetrici laterali. Le aperture sono tutte rigorosamente quadrate a esclusione dei fori ovali del sottotetto. La villa è caratterizzata da un volume quasi cubico dal quale sporge, sul fronte principale al piano terra, una piccola loggia. Il piano nobile è caratterizzato dallo stemma della famiglia posto al centro di un timpano spezzato sorretto da due volute scanalate inquadranti la porta finestra principale. La decorazione della facciata è limitata alle cornici classicheggianti delle finestre e ai marcapiani. In mezzo al timpano è incastonata una finestra che presenta una cornice simile a quelle del piano nobile. L’edificio è circondato da un bel parco caratterizzato da alberi di un certo interesse ed età, come i cedri libanesi all’ingresso. Nel retro del complesso sorge un annesso rustico che si ipotizza costruito successivamente alla villa.

Il fabbricato, nella sua sistemazione attuale, fu progettato dall’architetto Provino Valle (Missera, 1987). L’impianto preesistente, presumibilmente ottocentesco, del quale si conservano alcune planimetrie e una sezione (Missera, 1987), si ipotizza corrispondesse a una costruzione su tre piani con pianta tripartita. Nel 1926, a opera di Valle, l’edificio subì una ristrutturazione che lasciò quasi inalterata la distribuzione interna degli ambienti, mentre vennero effettuate delle modifiche sui prospetti. Valle elaborò per la facciata due soluzioni. La prima era costituita da una composizione caratterizzata da un’impronta monumentale derivante da spunti presi dal repertorio “veneto”: il piano terra era bugnato e le finestre e il portale d’ingresso erano protetti da elaborate griglie in ferro battuto, mentre il piano nobile era scandito da paraste giganti che inquadravano al centro il soprastante abbaino, sormontato da un timpano curvo. La griglia rigorosamente simmetrica, all'interno della quale si sviluppa il prospetto, rimane tale anche nella seconda proposta di progetto, datata maggio 1926, nonostante ora si riveli una volontà chiarificatrice (Missera, 1987). Al piano terra si trova ancora il bugnato che però ora si oppone alla nudità dei piani superiori, trattati a intonaco liscio su cui si evidenziano i marcapiani e le cornici delle aperture. Il prospetto risulta quindi più sobrio, spogliato dai molti elementi decorativi prima presenti. Si affianca alle due proposte una terza, datata marzo 1926, molto vicina alla seconda soluzione che divenne poi quella definitiva. Valle presentò il progetto alla Prima Biennale Friulana d’Arte che ebbe luogo a Udine nell’estate del 1926. A tutt’oggi l’edificio conserva la fisionomia originaria data dall’architetto Valle, a eccezione di alcune aperture che sono state tamponate forse per motivi statici

BIBLIOGRAFIA

Ville venete, Ville venete: la Regione Friuli Venezia Giulia, Venezia 2005