La villa è composta di un unico corpo, con volume compatto, sviluppato su tre livelli e scandito dalla regolare disposizione delle aperture, rettangolari, di dimensioni costanti e con cornici in pietra grigie a cingerne i profili. Praticamente assente l’apparato decorativo; l’unica sottolineatura stilistica è inserita nella porzione centrale della facciata, dove la porta finestra del piano nobile, aperta su di un balconcino con parapetto in ferro battuto, è arricchita di un fregio lapideo con cornici in aggetto. Adiacente alla residenza padronale si trova il corpo destinato in origine a residenza dei mezzadri, con pianta a L, che si sviluppa su ttre piani, fatta eccezione per due volumi a un solo piano, a pianta quadrata, contenenti in origine i fogolars. Tutto intorno alla villa si estende, per circa otto ettari, un grande parco con numerose essenze, tra le quali filari di tigli, querce rosse, castagni e platani, boschetti di conifere. Si estende fino al greto del T. Lavia e alla sommità del colle detto "delle volpi".
La villa è inserita in una vasta proprietà che ospita, dagli inizi del XX secolo, un’azienda agricola. Fu la dimora di Bonaldo Stringher, direttore della Banca d’Italia dal 1900 al 1930, come si legge in alcuni documenti conservati presso l’Archivio IRVV. La villa padronale, di origine cinquecentesca, era una proprietà Deciani.
Ville venete, Ville venete: la Regione Friuli Venezia Giulia, Venezia 2005