Villa Colloredo Mels, Mainardi, Pancotto

Localizzazione
Camino al Tagliamento (UD) Gorizzo
Oggetto
villa
Denominazione
Villa Colloredo Mels, Mainardi, Pancotto
Altra denominazione
Villa Colloredo Mels, Mainardi
Uso storico
abitazione
Uso attuale
abitazione
Codice scheda
A_400
Iscrizioni

La villa è anticipata, verso la strada, da due obelischi in mattoni, che incorniciano un maestoso scorcio del complesso; un grande spiazzo erboso funge da diaframma tra l’esterno e l’interno del complesso, separato a sua volta da questo tramite un fossato che ospita la roggia Marzia, derivata da una risorgiva limitrofa e sfociante poi nel Varmo. L’edificio padronale, composto da un possente corpo centrale, affiancato da due ali laterali separate dal nucleo principale, si trova in posizione strategica rispetto allo sviluppo stradale e questo aumenta la sensazione di predominio del complesso sul territorio circostante, caratterizzando indissolubilmente lo sviluppo territoriale. La facciata principale è incentrata sulla presenza di importanti elementi architettonici nella porzione centrale, primo fra tutti il bel portale con cornice a bugnato, probabilmente appartenuto all’antica costruzione, al di sopra del quale è posto lo stemma familiare. Al livello superiore sta invece una bella serliana balaustrata, conclusa da frontoncino mistilineo che identifica il salone principale del piano nobile. Il resto del fronte è trattato con sobrietà compositiva, disponendo le aperture in maniera simmetrica rispetto all’asse distributivo centrale. Poco è concesso all’apparato decorativo e questa sobrietà conferma la generale atmosfera di rigore e predominio sul territorio circostante. Chiaro è quindi l’intento della famiglia che qui abitava e che edificò la dimora, di stabilire un rapporto di supremazia verso la contrada e dichiarare, anche verso l’esterno, la sua forza e la sua potenza. Elemento di ulteriore pregio è il parco che si stende alle spalle della villa, ricco di numerose essenze cresciute in libertà, formando un bosco suggestivo ed eterogeneo. Sfruttando la roggia Marzia venne creato inoltre un laghetto che aumenta la piacevolezza del contesto naturalistico: si dice che proprio il poeta di Colloredo abbia pensato lo sviluppo del parco e che qui componesse le sue liriche. Tra gli illustri personaggi che soggiornarono in questo luogo si ricorda Ippolito Nievo che qui ambientò alcune delle sue novelle. Completa il complesso un oratorio con begli affreschi, attribuiti a Francesco Zamolo.

Il nome della località, Gorizzo, deriva dall’insediamento alto medioevale del conte di Gorizia che qui eresse una fortificazione nel 1125. Proprio sui resti di questa antica dimora sorse, tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento, una villa padronale di ampie dimensioni, distrutta poco dopo, nel 1651 durante l’invasione turca. Dopo questi fatti sanguinosi la villa acquistò nuovo e duraturo lustro grazie alla riedificazione voluta e curata, in parte anche direttamente, dal poeta friulano Ermes di Colloredo.

L'intero complesso è stato realizzato con murature portanti in pietra e laterizi; i solai sono in legno; le coperture sono pure in legno con manto in coppi; le finiture sono in pietra e laterizi; i serramenti sono in legno.

BIBLIOGRAFIA

Ville venete, Ville venete: la Regione Friuli Venezia Giulia, Venezia 2005

Zoppè L., Ville del Friuli e della Venezia Giulia, Milano 2000

Zoratti V., Codroipo. Ricordi storici, Udine 1978

D'Aronco G., Ville del Friuli, Udine 1962

Dove si trova