Villa Mangilli, Schubert, Povoletto

Localizzazione
Povoletto (UD) Marsure di Sotto
Oggetto
villa
Denominazione
Villa Mangilli, Schubert
Altra denominazione
Villa Mangilli
Uso storico
abitazione - azienda agricola
Uso attuale
abitazione
Codice scheda
A_928
Iscrizioni

sopra il portale di ingresso del p.1

Il complesso è costituito dalla villa padronale affiancata da due ali più basse, da annessi rustici e dall'oratorio intitolato alla Beata Vergine Maria. La villa è a pianta rettangolare, su tre piani più seminterrato, con ampia scalinata in pietra e terrazza con balaustrini per accesso al primo piano. Il portale d'ingresso al primo piano presenta cornice lapidea e architrave sommitale elaborato con volute e stemma della famiglia Mangilli. Comignoli in facciata con pinnacolo. All'interno il salone centrale è affiancato da due stanze quadrate di minore dimensione ma nella parte posteriore, in corrispondenza delle ali arretrate visibili pure in facciata, anche se si trovano stanze disposte in infilata esse sono aperte direttamente sulle sale centrali; nel vano di mezzo è posta la scala. Le finiture delle stanze del piano nobile indicano l’origine agreste della villa: vi sono, infatti, pavimenti in cotto mentre, nel salone, l’atmosfera diventa più raffinata, grazie alla presenza di travi alla sansovina dipinte e agli stucchi gialli. Davanti alla villa si apre il cortile d'onore con aiuola circolare. Due peschiere che ricavano l'acqua dalla roggia Cividina fiancheggiano la cancellata di ingresso. Accanto alla chiesa si trova un hortus conclusus definito da mura merlate verso l'esterno della proprietà e da un basso muretto in pietra verso il cortile d'onore. Sono ancora presenti, per quanto poco leggibili i percorsi ortogonali.

La villa risalente al XVII secolo viene rinnovata e ampliata nella seconda metà del XVIII secolo. Le vicende edificatorie della villa sono strettamente legate al nome della famiglia che ne commissionò la costruzione, i Mangilli. Si tratta di una famiglia di origine lombarda, presente in Friuli dal XVII secolo che nel corso degli anni ha notevolmente accresciuto la sua ricchezza e la sua importanza anche politica, fino a essere ascritta, nel 1752, tra i nobili della città di Udine. Il culmine di quest’ascesa sociale si ebbe alcuni anni dopo quando, al nome dei Mangilli, venne associato il rarissimo e prestigioso titolo di Marchese della Repubblica di Venezia. Proprio in questo periodo, in cui i Mangilli si trovarono alla ribalta della scena sociale udinese, la villa a Marsure, che aveva ospitato la famiglia già dall’arrivo in terra friulana, venne interessata da un rinnovamento stilistico ma soprattutto da un ampliamento che servì ad affermare il valore rappresentativo della dimora. Nel complesso edilizio, oggi di proprietà Schubert, è infatti, possibile individuare due fasi costruttive, una prima nel XVII secolo, per la precisione nel 1676, come ricorda la data testimoniata in un’iscrizione della chiesetta, quando la villa era più che altro una comoda dimora di campagna. Il secondo intervento invece è da ascriversi al XVIII secolo quando la dimora viene resa più maestosa e imponente, impreziosendola con una pianta articolata e decorazioni raffinate, in modo da associare alle funzioni residenziali anche quelle di rappresentanza.

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BIBLIOGRAFIA

Ville venete, Ville venete: la Regione Friuli Venezia Giulia, Venezia 2005

Zoppè L., Ville del Friuli e della Venezia Giulia, Milano 2000

Dove si trova