Villa Giacomelli, Pradamano

Complesso formato da un corpo centrale su tre piani, destinato ad abitazione e ali laterali minori che costituiscono gli annessi agricoli. Il fronte verso il paese, rettilineo, presenta un alto basamento bugnato con aperture a lunetta ed è connotato superiormente da due ordini di aperture ritmate centinate. Il prospetto sul parco, arricchito da un esteso bassorilievo con scene agresti, è più articolato. Il corpo centrale avanza rispetto alle barchesse e il salone di rappresentanza, in asse, si identifica con un volume a doppia altezza aggettante verso il giardino. Le lunghe ali laterali, più basse rispetto al nucleo centrale, sono raccordate al corpo padronale tramite la continuità delle fasce a marcapiano e di cornicione. All'interno le stanze si sviluppano intorno uno scalone centrale disassato, ricoperto di marmo rosa e stucchi, ornato da statue in nicchia e illuminato da una lanterna sul belvedere in copertura; al piano superiore si trova la Biblioteca. Il salone centrale a doppia altezza, con altana e specola è interamente affrescato dalla mano di Giuseppe Malignani e nelle nicchie si conservano statue di Vincenzo Luccardi. Di notevole interesse è infine il parco, posto nella parte meridionale della tenuta, realizzato secondo la moda paesaggista in voga nel XIX secolo, attribuito a Giuseppe Rho. Si alternano, infatti, aree pianeggianti con radure soleggiate a zone di cespugli e anche piccoli boschi; purtroppo pure in questo contesto naturalistico la mano dei militari fece immensi danni, bruciando imponenti esemplari. All'interno

Si tratta dell’ultimo grande episodio della tradizione non solo costruttiva ma soprattutto culturale che ebbe origine in terra veneta; venne, infatti, edificata nel 1852 dall’architetto udinese Andrea Scala per il committente Carlo Giacomelli, esponente di una famiglia che si arricchì con il commercio nella città di Udine.