Chiesa vecchia di San Silvestro papa, Premariacco

Localizzazione
Premariacco (UD)
Oggetto
chiesa
Denominazione
Chiesa vecchia di San Silvestro papa
Autore
Thanner Gian Paolo (notizie 1501-1535)
Uso storico
culto
Uso attuale
attività culturali
Codice scheda
A_1124

La chiesa di San Silvestro papa sorge nella zona centrale di un’antica cortina. L’edificio è composto da un’aula a navata unica, dal presbitero rettangolare, addossato ad esso sul lato meridionale vi è il corpo sacrestia con pianta quadrata. La facciata a capanna è intonacata, con rosone centrale e porta rettangolare architravata in pietra, nei cui intradossi vi sono dei motivi decorativi geometrici e floreali; sul colmo del tetto, fissata su un piccolo basamento sferico, vi è una piccola croce metallica a più bracci. Sugli spigoli della facciata dell’aula e della parete di fondo, compresa quella del presbiterio, sono stati lasciati in vista conci di pietra. Un motivo a dentelli in cotto decora il sotto gronda. La chiesa ha un orientamento disassato rispetto al campanile; planimetricamente in parte si fronteggiano, con una distanza minima tra la facciata principale e la torre campanaria. Il lato sinistro dell’aula e del presbiterio sono ciechi, quello destro presenta una porta di accesso laterale e due finestre allungate con un motivo trilobato. La sacrestia sul fianco sud ha due aperture di forma rettangolare, riquadrate in pietra. All’interno la navata ha una copertura con capriate lignee; il presbiterio presenta una volta a crociera con quattro vele e costoloni che partono da piccole mensole apposte ai quattro angoli del presbiterio e si congiungono in un tondo centrale di pietra con motivo a stella. La conca absidale è completamente affrescata così come le pareti, l’intradosso dell’arco trionfale e la facciata del medesimo. La pavimentazione interna è in cotto.

Tra gli anni Ottanta e Novanta del Ventesimo secolo, in occasione dei lavori di restauro seguiti al terremoto del 1976, sono stati compiuti alcuni scavi, non corredati da rilievi planimetri e stratigrafici. La mancanza di indagini archeologiche approfondite non consente di andare oltre il campo delle ipotesi di almeno tre, forse quattro, chiese sovrapposte. E’ chiara l’esistenza di una costruzione, forse risalente all’XI secolo, a pianta rettangolare, a due absidi, orientata est-ovest, ma con l’asse principale parzialmente ruotato rispetto a quello dell’attuale edificio. La presenza di un’eventuale terza abside non è stata confermata da tracce archeologiche, ma forse è stata distrutta quando è stata costruita la sacrestia. Accanto alla facciata dell’edificio originario e in posizione parallela rispetto ad esso è presente dal XII secolo una torre quadrata, costruita per scopi difensivi. Nel 1511 la chiesa primitiva viene danneggiata da un terribile terremoto: subisce notevoli trasformazioni con la sopraelevazione e l’allungamento dell’aula e dell’abside, che qualche studioso ipotizza possano essere frutto di interventi settecenteschi. Giampaolo Thanner viene chiamato ad affrescare il presbiterio (soffitto e pareti), l’arco trionfale e l’intradosso. Nel corso del XVII secolo la torre campanaria viene sopraelevata e dotata di pigna sostenuta da un dado ottagonale. Nel 1745 viene consacrata probabilmente a seguito di interventi edilizi. Nel 1885 vengono realizzati alcuni lavori di restauro e in particolare quattro altari (il maggiore dedicato al titolare della chiesa, quelli del Rosario, di San Giuseppe e di Santa Filomena) perdono la consacrazione. Agli inizi del secolo successivo la chiesa non viene più utilizzata per il culto e adibita a sala per attività ricreative (teatro, sala giochi e riunioni); viene invece utilizzata la nuova e più grande chiesa parrocchiale, consacrata nel 1904. Dopo la prima guerra mondiale, il pavimento in mattoni della piccola chiesa, rovinato dagli zoccoli dei muli ricoverati nell’edificio nel 1915, viene rimosso e sostituito da una battuta in cemento. Precedentemente a questo intervento, Il parroco Luigi Faidutti aveva fatto rimuovere dal pavimento una pietra tombale, posizionata al centro della chiesa, a copertura del monumento sepolcrale destinato ad ospitare le spoglie dei vicari curati di Premariacco. Fino al sisma del 1976 nella chiesa non vengono effettuati altri lavori. Dopo il terremoto, a causa della situazione di grave instabilità, divengono indifferibili gli interventi di ristrutturazione. Nell’ambito del 1° lotto di lavori sono compiute la rifacitura completa del tetto con la demolizione del soffitto, delle vele e delle lesene che occultavano l’originaria copertura con capriate lignee, l’asportazione dell’affresco del pittore udinese Lorenzo Bianchini che le decorava e la chiusura delle finestre laterali, ancora oggi leggibili sui prospetti dell’edificio. Dopo l’esperimento di alcuni saggi, abbattuto l’intonaco, vengono riportati alla luce gli affreschi, fino ad allora ignoti, dipinti nella volta quadripartita e sulle pareti del presbiterio, nell’intradosso dell’arco trionfale e sulla facciata del medesimo. Quindi, per verificare la consistenza della muratura, si eseguono scavi che portano alla scoperta della chiesa primitiva, sotto il pavimento dell’aula, e al rinvenimento di diverse sepolture nell’area esterna.

Edificio ad aula unica rettangolare con presbiterio anch’esso rettangolare, murature in elevazione in pietrame, tetto dell'aula e del presbiterio a due falde, copertura a capanna con capriate lignee.

BIBLIOGRAFIA

Venuti T., Antica chiesa di S. Silvestro papa, Premariacco (UD) 1993

Premariacco territorio, Premariacco e il suo territorio. Testimonianze e memorie storiche, Premariacco (UD) 1988

Conservazione beni, La conservazione dei beni storico-artistici dopo il terremoto del Friuli (1976-1981). Catalogo dei restauri eseguiti dalla Soprintendenza, Trieste 1983, 5

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