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200 - 300
Dall'indagine archeologica è emersa la presenza di un mausoleo, o sepoltura "privilegiata", nel sito dell'attuale chiesa. Il mausoleo risale alla fine del III-inizio IV sec. d.C.
500 - 600
Sepolture del periodo altomedioevale (VI-VII sec.) si sostituirono al mausoleo.
700 - 800
Costruzione di un edificio probabilmente a pianta rettangolare, con torre realizzata al centro di uno dei lati corti. Orientato secondo l'asse est-ovest, l'edificio è databile tra la fine dell'VIII e l'inizio del IX sec.
1100 - Una chiesa con tre absidi sostituì l'edificio con torre. Fu costruita nel XII sec. probabilmente per volontà del Padri benedettini dell'Abbazia di Moggio dalla quale Cesclans dipendeva. L'edificio era a pianta rettangolare, presumibilmente ad aula unica, con tre absidi sul lato est. L'impianto originario fu successivamente modificato: sul lato sud furono aggiunti due corpi di fabbrica (un vano a due piani e una cappella laterale).
1500/00/00 - 1530/00/00
Costruzione della chiesa a tre navate con abside pentagonale. Il progetto è attribuito al capomastro Stefano q.m Simone di Mena, che lavorò anche alla pieve di Gorto e alla pieve di S. Maria Maddalena a Invillino. Il campanile risale presumibilmente al XVI sec. Alla fine del XVII sec. in facciata principale venne aggiunto un porticato. Alcuni studiosi ipotizzano che la chiesa sia stata ricostruita in luogo della precedente distrutta dal terremoto del 26 marzo 1511. Dalla data del fonte battesimale e della pala di S. Stefano (1536) presumono che i lavori di ricostruzione siano terminati intorno al 1530.
1700/00/00 - 1777/00/00
La Pieve fu profondamente ristrutturata e assunse caratteristiche barocche. L'edificio, a tre navate, più ampio del precedente, fu realizzato con abside a pianta pentagonale all'esterno, semircolare all'interno. Fu sostituita la pavimentazione interna e coperte alla vista le travature lignee con un soffitto, poi affrescato. Il progetto è attribuito a Domenico Schiavi di Tolmezzo (1718-1795), gli affreschi ad Antonio Schiavi di Tolmezzo.
1789/00/00 - 1789/00/00
Costruzione della nuova sagrestia e dell'altare della Beata Vergine.
1800/00/00 - 1806/00/00
Ricostruzione o ripristino dell'abside a seguito di danni causati da evento sismico.
1800/00/00 - 1822/00/00
Rifacimento del pavimento interno a mosaico, di fattura settecentesca. Il corridoio centrale dell'aula fu decorato con motivo a scacchi bianchi e neri, delimitato da fasce laterali.
1928/03/27 - 1928/03/27
Danni causati da evento sismico. Resta notizia certa solo della distruzione del pavimento in graniglia e della scomparsa degli affreschi a soffitto realizzati da Antonio Schiavi. Del successivo restauro non vi sono notizie documentate.
1952/00/00 - 1952/00/00
Affreschi a soffitto realizzati da C. Resta.
1967/00/00 - 1967/00/00
Rifacimento della pavimentazione realizzata in piastrelle bianche e nere, riprendendo il motivo del pavimento in mosaico del 1822.
1976/05/06 - 1976/09/15
Gravissimi danni casusati dalle scosse sismiche di maggio e settembre 1976. Rimase in elevazione solo parte della navata nord della chiesa e parte del campanile, una modesta porzione delle murature dell'abside e della facciata ovest.
1978/00/00 - 1991/00/00
Opere di puntellazione e protezione delle strutture ancora in elevazione, iniziate nel 1978 a cura della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Friuli Venezia Giulia. In seguito fu consolidato, restaurato e ricomposto il campanile. Questa prima fase di lavori si concluse nel 1991.
1993/00/00 - 1996/00/00
Dal 1993 vennero eseguiti innanzitutto rilievi metrici, ricerca storica documentale e fotografica. Furono realizzate 3 campagne di scavi archeologici (1993, 1994, 1996) che hanno consentito di riportare alla luce numerosi reperti. Questa fase di indagine si è conclusa nel 1996.
1996/00/00 - 2008/00/00
Le parti ancora in elevazione della chiesa furono consolidate. Le parti perdute furono ricostruite com'erano ("restauro di ricomposizione"). Nuove opere d'arte impreziosirono la chiesa: il ciclo di affreschi e il portale bronzeo di Clauco Benito Tiozzo. I lavori, eseguiti in fasi successive, sono stati completati nel 2008.
2008/08/03 - 2008/08/03
Nell'agosto 2008 la chiesa è stata riaperta ufficialmente al culto. E' stato inaugurato l'Antiquarium della Pieve di Santo Stefano, allestito nella cripta dell'edificio, che ospita il percorso espositivo "Nel cuore della chiesa". Vi sono esposti alcuni dei reperti rinvenuti durante gli scavi archeologici. L'Antiquarium è inserito nella rete museale CarniaMusei e nel sistema museale della Provincia di Udine.
Edificio a tre navate, con abside poligonale. Accostato alla facciata principale il campanile a pianta quadrata. Sotto la chiesa sono stati rimessi in luce antichi locali che ospitano reperti archeologici.
[Bergamini G.], Guida Artistica del Friuli Venezia Giulia, Passariano di Codroipo (UD) 1999
Piuzzi F., Frammenti di luce : storia, archeologia e misteri di una pieve medievale alpina : Santo Stefano a Cesclans-Comune di Cavazzo Carnico (UD), Quinto di Treviso (TV) 1998
Piuzzi F., Frammenti di luce : storia, archeologia e misteri di una pieve medievale alpina : Santo Stefano a Cesclans-Comune di Cavazzo Carnico (UD), Quinto di Treviso (TV) 1998
Puppini D./ Angeli M./ Macutan P., Immagini nel tempo: persone, luoghi, eventi di Cavazzo Carnico, Cesclans, Mena, Somplago, Gemona del Friuli (UD) 1996
Ganzer G., Note di storia e arte a Cavazzo, in Obiettivo Lago. Il lago di Cavazzo o dei tre comuni: un patrimonio da salvare e valorizzare, Tolmezzo (UD) 1989
Menis G.C., Le origini della pieve di Santo Stefano di Cesclans, in La val dal Lâc, Atti del 64° congresso della Società Filologica Friulana, Udine 1987
Il restauro del campanile della Pieve di S. Stefano a Cesclans, Il restauro del campanile della Pieve di S. Stefano a Cesclans di Cavazzo Carnico, in Bollettino parrocchiale, 1984, n. 9
De Vitt F., Pievi e parrocchie della Carnia nel tardo medioevo (secoli XIII-XV), Tolmezzo (UD) 1983
Angeli S., La pieve di Santo Stefano di Cavazzo, Udine 1969