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al centro del timpano curvilineo della barchessa o: sec. XVIII
Un alto muro di cinta racchiude il complesso costituito da villa e due barchesse. Corpo padronale, di notevole mole, su tre livelli fuori terra, oltre a un piano seminterrato e al sottotetto. Il prospetto interno orientato a sud è caratterizzato dalla presenza delle due ampie scalinate in pietra sormontate dalla loggia di ingresso al salone composta da due semicolonne e da due colonne centrali. Ritmo delle aperture molto regolare spezzato da una grande trifora al piano nobile con finestre ad arco a tutto sesto con chiave di volta. Tutti gli altri fori sono rettangolari e incorniciati da profilo in pietra. Fronte nord, su via San Sebastiano, con portale d'ingresso ad arco a tutto sesto, cornice in pietra e mascherone in chiave. Soprastante trifora e aperture uguali a quelle del prospetto sud. Fronte breve a ovest con tre sole aperture ad arco, una per ogni livello. Corridoio distributivo centrale. Ampio scalone a est parallelo al fronte principale, scala secondaria perpendicolare al fronte nord. Il grande salone centrale presenta soffitto ligneo decorato. Le due barchesse, che si sviluppano su due livelli, sono caratterizzate al centro della facciata da una loggia sorretta da due colonne in pietra e soprastante frontone curvo. Tutte le aperture delimitate da una cornice bugnata in pietra. Cancello di ingresso in ferro battuto sorretto da pilastri bugnati in pietra con due statue sommitali. La villa è circondata da un parco degradante nella parte a sud, decorato con statue ed essenze pregiate molto ben tenute.
L’edificio fu costruito tra la fine del Seicento e i primi del Settecento, come si può leggere nella relazione allegata al decreto di vincolo, restaurato e modificato negli anni successivi. Fu eretto per conto dei conti di Valvasone, cui succedettero nell’ordine i conti di Varmo, i marchesi de Concina e quindi gli attuali proprietari Masetti Zannini de Concina. La fabbrica originaria fu quasi completamente distrutta da un incendio nel 1420, epoca delle lotte fra i conti Savorgnan e il patriarca di Aquileia per il predominio su San Daniele. Successivamente, a metà Seicento, subì un incendio. Verso la fine del Seicento e i primi del Settecento Giacomo Concina restaurò e ampliò l’edificio secondo il profilo attuale. Qualche ulteriore modifica fu apportata da Corrado Concina all’inizio del Novecento: nell’occasione venne decorato con statue e quadri importanti, nonché armi e mobili di valore, che vennero in parte danneggiati e in parte asportati durante l’occupazione austro-tedesca del 1917-1918. A seguito degli eventi sismici del 1976 il corpo centrale e le due barchesse sono stati completamente restaurati a cura dell’attuale proprietario.
Ville venete, Ville venete: la Regione Friuli Venezia Giulia, Venezia 2005