Chiesa di Santo Stefano protomartire, Sedegliano

Localizzazione
Sedegliano (UD) Gradisca
Oggetto
chiesa
Denominazione
Chiesa di Santo Stefano protomartire
Uso storico
culto
Uso attuale
culto
Codice scheda
A_1719
Iscrizioni

prospetto principale: CELICA VIRGO PARENS DIVI DVLCISSIMA CHRISTI/ PRO MISERIS ORA NOBIS PIETATE BENIGNA (capitale)

portale principale: AD HONOREM ALMI STEPHANI MARTIRIS HOC TEMPLVM CONDITVM EST (capitale)

Nel 1309 Enrico di Prampero di Cuccagna, con i suoi alleati, i conti di Camino, Gorizia e Spilimbergo, assedia e saccheggia il paese di Gradisca e conquista la cortina del paese, costruita in epoca altomedievale come baluardo contro le incursioni nemiche. All’interno della cortina esisteva un edificio di culto, di modeste dimensioni, che durante gli attacchi alla struttura difensiva subisce, in più occasioni, danneggiamenti. In assenza di documenti, si può ipotizzare che la costruzione di un nuovo edificio di culto sia avvenuta nella seconda metà del XIV secolo. Allo stesso periodo può ascriversi anche la realizzazione del campanile, sul lato destro della chiesa. Una delle prime attestazioni documentarie riguardanti la chiesa, dedicata all’epoca sia a Santo Stefano che San Giorgio, è costituita dalla visita pastorale compiuta dal canonico Buzio de Palmulis nel giugno del 1488. All’epoca l’edificio, nelle sue linee essenziali, doveva assomigliare alla raffigurazione che ne viene fatta nel bassorilievo che adorna la lunetta del nuovo portale del 1515, eseguito da Giovanni Antonio Pilacorte. Nella rappresentazione del Pilacorte appare la sagoma di una chiesa con campanile, dotato di cuspide, addossato al lato destro della costruzione. Una (altra) fonte documentaria più tarda è costituita dalla relazione redatta in occasione della visita pastorale del 28 giugno 1603 dal canonico Agostino Bruno. Egli descrive in modo accurato l’edificio di culto che è situato in luogo aperto, circondato dal cimitero e protetto da un muro, munito di un cancello in ferro. La chiesa ha, sul lato destro, una torre campanaria. Il visitatore accenna anche alle trasformazioni e alle modifiche che la costruzione ha subito nel corso del tempo (degli ultimi secoli.). Il 14 marzo 1605 con bolla del Patriarca di Aquileia Francesco Barbaro la chiesa di Santo Stefano, fino ad allora alle dipendenze di quella di San Lorenzo, viene da essa smembrata. Nel giugno del 1637 un fulmine colpisce il campanile, che crolla distruggendo il fianco destro della chiesa (anche l’altare dedicato alla Madonna viene danneggiato), la facciata ed il portale. Il restauro (dell’edificio) si conclude nel 1655, anno in cui viene anche eseguito, da maestranze udinesi, il nuovo altare di Santa Lucia. Il 18 giugno 1664 la chiesa è incendiata da un fulmine che apporta gravi danni all’edificio, in particolar modo al tetto. Negli anni successivi (1666-1668) vengono portati a termine diversi lavori di piccola manutenzione all’interno dell’edificio sacro e per alcuni oggetti di arte sacra. (con l’arricchimento del patrimonio) Nel 1691 inizia la costruzione del nuovo campanile ad opera del capomastro Felice Piai e dei tagliapietra Tommaso e Giobatta Mazzaroli. Il manufatto viene ultimato nel 1700. Al termine dei lavori, nello stesso anno, la chiesa viene consacrata. Fino al Novecento non disponiamo di altre notizie riguardanti (la chiesa di) Santo Stefano. Nel 1971 un altro evento rovinoso che colpisce l’edificio sacro è rappresentato dal furioso incendio che, nella notte del 23 dicembre, devasta la parte orientale: vanno distrutte le opere in legno intarsiato della sacrestia e le volte del soffitto del presbiterio, affrescate dal pittore di Velletri Aurelio Mariani (1908) con le figure dei quattro Evangelisti. Dopo questo evento ed il sisma del 1976 nella chiesa sono stati compiuti solo lavori di ordinaria manutenzione; solo il campanile viene consolidato con iniezioni di cemento. In anni più recenti sia la chiesa che la torre campanaria sono sottoposte ad interventi di restauro e ristrutturazione.

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BIBLIOGRAFIA

Rinaldi C., Comunità e campanile nel Friuli fra Otto e Novecento, Roma 2004

Aloisi S., Fatti d'arte del '600 a Gradisca di Sedegliano, in La Panarie, Udine 2002, a. XXXV, n. 134

Rinaldi C., Storia arte ambiente nel Comune di Sedegliano, Udine 1985

Zoratti V., Codroipo. Ricordi storici, Udine 1978

Rinaldi C., Sedegliano profilo storico, Udine 1967

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