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L’edificio si trova nella località periferica di Piedimonte del Calvario. Il fabbricato sorge isolato su un ampio lotto irregolare di circa 1500 metri quadrati destinato a giardino piantumato. L’edificio è arretrato di circa trenta metri dalla strada. La costruzione si caratterizza per la severa solidità d’impianto e per un linguaggio eclettico da cui emergono comunque dei riferimenti neorinascimentali. La palazzina, su pianta quadrangolare, si eleva per tre piani fuori terra, con una volumetria compatta e simmetrica. Sul retro l’edificio presenta una evidente aggetto. Il fabbricato è costruito con una muratura in mattoni e un tetto ligneo a falde con copertura in coppi. Il fronte principale si caratterizza per la presenza di una scala d’accesso a doppia rampa che conduce al portone principale, posto al centro del primo piano. Al piano terra si trovano i locali di servizio. Il primo e il secondo piano sono attraversati da un corridoio che permette l’accesso alle stanze laterali. La facciata è scandita dalla presenza di quattro lesene che la ripartiscono in tre campate verticali. Le aperture delle facciate (frontale e laterali) sono distribuite in modo regolare, accentuando la simmetria dell’intero edificio. Le finestre del primo piano richiamano la forma del portone d’ingresso: sopraluce ad arco, cornice di pietra artificiale e mensola modanata soprastante. Le finestre del secondo piano sono invece di forma rettangolare e sono anch’esse provviste di mensola. Le facciate retrostanti presentano delle finestrature più sobrie, semplicemente incorniciate. Un marcapiano separa il piano terra dai piani superiori.
La costruzione di questo immobile risale all’ultimo decennio dell’Ottocento. In quegli anni, e fino allo scoppio della Grande Guerra, in città vengono elaborati diversi progetti per nuovi edifici scolastici ed edifici pubblici. Si tratta, per la maggior parte di costruzioni che vengono concepite nell’ambito di una cultura architettonica eclettica. L’edificio è progettato per accogliere la Scuola Popolare di Piedimonte, istituita nel 1891, a cura della Lega Nazionale. Questo sodalizio intende favorire la crescita culturale e lo spirito patriottico italiano, anche attraverso l’edificazione e la gestione di edifici scolastici, in contrapposizione alle istituzioni di cultura tedesca e slava. Dopo la prima guerra mondiale viene istituita l’Opera Nazionale di Assistenza all’Italia Redenta (ONAIR), un ente morale presieduto dalla duchessa Elena d’Aosta. La scuola di Piedimonte, per decenni gestita dall’ONAIR, nel 1979 viene acquisita dal Comune di Gorizia. Successivamente il complesso edilizio viene destinato ad asilo e poi a sede degli uffici del Giudice di Pace. Da diverso tempo l’edificio risulta dismesso e non adibito ad alcuna funzione.
Fondazioni in pietra; struttura portante in murature di mattoni; solai e coperture in legno; scala esterna in pietra.
Tavano S., Gorizia. Storia e arte, Reana del Rojale (UD) 1981