Noi usiamo i cookies
Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Le informazioni raccolte attraverso i cookies di tracciamento e performance non identificano alcun visitatore individuale. Se vuoi aiutarci a garantire un servizio migliore premi il pulsante [Accetta], altrimenti scegli [Rifiuta]. Per maggiori informazioni leggi l'informativa estesa sull'uso dei cookie.
La chiesa, circondata da cimitero ottocentesco, sorge a sud-ovest del centro abitato, nel medesimo luogo in cui si trovava un’antica cortina difensiva. L’edificio è composto da un’aula rettangolare e dal presbiterio quadrato, concluso da abside semicircolare. Il prospetto principale rivolto ad est, presenta, al centro, un portale rettangolare con cornice modanata in pietra piasentina, nei cui intradossi vi sono dei motivi decorativi floreali. Al di sopra si apre una finestra circolare in pietra lavorata. Conci squadrati in pietra segnano gli angolari della facciata dell’edificio, che presenta un paramento esterno in pietra e laterizio intonacato, lasciato a vista. Il sotto gronda è decorato con un motivo a dentelli in cotto e, più in basso, da uno in mattoni a grappolo d’uva, che corrono lungo il perimetro della costruzione. Sui lati dell’aula, in prossimità della zona presbiteriale, si aprono due finestre lobate, strette e lunghe, incassate nel muro; tre finestre simili, due sul fianco sinistro e una sul destro, illuminano il presbiterio. Nel lato meridionale vi è una porta di accesso secondaria. All’interno l’aula presenta una copertura con capriate lignee a vista, su mensole in pietra, con tavelle dipinte settecentesche. Sopraelevato di un gradino rispetto alla navata e da questa separato, mediante un arco a tutto sesto poggiante su mensole lapidee, si apre il presbiterio quadrato. Questo è coperto da una volta a crociera, segnata da leggeri costoloni in malta. Un secondo arco a tutto sesto introduce l’abside. La pavimentazione interna, rifatta, è in mattonelle di cotto.
All’interno della cortina difensiva, realizzata a Beano probabilmente nei primissimi anni del secolo XIV, è documentata dal 1370 l’esistenza di un edificio di culto intitolato a Santa Maria. Di questa chiesa nulla sappiamo riguardo la configurazione e l’aspetto strutturale. Una testimonianza documentaria è offerta da un contratto di livello del 1407, in cui come contraente figura la Confraternita di Santa Maria Maddalena. Nell’atto la Fraterna risulta amministrare la chiesa della cortina ed i beni da essa dipendenti. Il dato è molto importante perché chiarisce come mai la chiesa cambi l'intitolazione originaria e venga dedicata alla santa protettrice della Confraternita (Maria Maddalena). Probabilmente, in seguito al terremoto del 1511, la chiesa viene sottoposta ad un cospicuo intervento di ristrutturazione effettuato nel 1526, come testimonia la pietra scolpita posta nell’angolo sinistro della facciata. Nei secoli successivi nell’edificio vengono quasi certamente compiuti lavori di manutenzione e ripristino, di cui peraltro non rimane documentazione. Nel 1760 nella chiesa viene eseguito un nuovo intervento che interessa la struttura della costruzione: il tetto viene rifatto. Una piastrella del rivestimento interno delle vele dell’abside ricorda l’anno in cui viene ultimato il lavoro. E’ plausibile che nello stesso periodo venga cambiata anche l’intitolazione della chiesa con la nuova dedicazione alla Madonna del Rosario, la cui statua lignea era collocata sopra l’altare, addossato all’abside. Tra il 1855 ed il 1858 il cimitero, che era ubicato attorno alla chiesa di San Martino, nel centro del paese, viene trasferito presso l’antica cortina, in posizione adiacente alla chiesa dedicata alla Madonna. Nei primi decenni del Novecento la chiesa cambia intitolazione e viene dedicata alla Madonna di Lourdes. In contemporanea al cambio di titolo della chiesa viene realizzata nell’abside una riproduzione, in tela e gesso, della grotta di Massabielle, luogo in cui nel 1858 apparve la Vergine a Bernadette Soubirous. Il semplice altare maggiore, con colonnine in marmo rosso di Verona, viene spostato in avanti, nel presbiterio. Nel 1918 nel portale d’ingresso principale viene rifatta la cornice in pietra con modanature. L’edificio di culto, che viene utilizzato con continuità per la celebrazione della messa mattutina nel corso di quasi tutto il Novecento, è stato sottoposto a restauro negli anni Novanta.
Glesiutis Chiesette, Glesiutis. Chiesette campestri del Medio Friuli, Cormons (GO) 2016
Zoratti V., Codroipo. Ricordi storici, Udine 1978
Marchetti G., Le chiesette votive del Friuli, Udine 1972