Palazzo Caiselli, Udine

Localizzazione
Udine (UD)
Oggetto
palazzo
Denominazione
Palazzo Caiselli
Uso attuale
istituto universitario
Codice scheda
A_4815

L'impianto planimetrico presenta una tipologia a doppia corte interna. Il corpo di fabbrica principale, che insiste su piazza San Cristoforo, ha la tipica distribuzione a salone centrale passante a cui si accede da una scala monumentale a rampa unica. Il corpo centrale è timpanato, ripartito da lesene ioniche, e presenta al centro un'ampia apertura centinata a cui succedono, dopo una pausa intermedia, due timpanate alle estremità. Le ali laterali, rimaste inalterate, presentano le originali aperture architravate. Al piano terra è presente un portico a bugne lisce. La muratura portante è in mattone e pietra con finitura ad intonaco liscio; l'orditura dei solai e del tetto è in legno; il manto di copertura in tegole.

L’origine del complesso, formatosi in un arco cronologico di circa due secoli attraverso interventi riferibili a epoche e gusti diversi, risale alla metà del XVII secolo. In quest’epoca, infatti, i fratelli Leonardo e Pietro Caiselli, esponenti di una facoltosa famiglia di mercanti di tessuti di origine bergamasca da poco stabilitasi a Udine, ottennero nel 1647 titolo di conti con l’investitura della giurisdizione di Reana e, anche per manifestare questa ascesa sociale, decisero di far realizzare un palazzo acquistando (tra il 1650 e il 1657) e accorpando alcuni edifici siti nell’isolato accanto alla chiesa di San Cristoforo (alcuni dei quali appartenuti ai Savorgnan Cergneu di Brazzà, a Lucrezio Strassoldo e a un certo Giacomo Simeonio). I lavori di trasformazione, affidati al «muraro» Giovan Battista Stella furono avviati prima nel 1658 coinvolgendo il lato prospiciente la piazza, e successivamente proseguirono in quello che dà sull’attuale via Caiselli. Il progetto coinvolse anche gli interni, con una diffusa ed elegante decorazione di gusto rococò. Abbellimenti che culminano nel salone d’onore al piano nobile - provvisto di un ballatoio in legno - decorato con eleganti stucchi che incorniciano stemmi nobiliari collocati al di sopra delle porte. L’ovale al centro del soffitto ospitava la grande tela raffigurante la Nobiltà e la Virtù che trionfano sull’Ignoranza, realizzata intorno al 1740 da Giambattista Tiepolo, oggi ai Musei Civici di Udine. Solo sul finire del ‘700 venne realizzata l’attuale facciata su piazza San Cristoforo, un’impresa che fu affidata all’architetto francese Gabriel Jean Nicolas Joseph Le Terrier de Manetot. Una figura singolare, un aristocratico capitano di cavalleria antinapoleonico che, riparatosi in Istria nel 1796, guiderà nel 1809 un’insurrezione contro i francesi, impresa sfortunata e che gli costerà la fucilazione. Il suo intervento sul prospetto, terminato entro il 1804, si risolse in una monumentalizzazione della parte mediana di gusto neoclassico, timpanata e ripartita verticalmente da lesene ioniche tra le quali inserì al centro un’ampia finestra centinata e due minori – timpanate – alle estremità. Il francese fu incaricato di progettare anche la facciata interna del cortile, mai realizzata. Contestualmente, anche gli interni vennero in parte modificati: la volta dello scalone d’onore venne decorata a monocromo da Giuseppe del Negro e Giambattista Canal (quest’ultimo, assieme a Marino Urbani, dipinse anche la stanza delle architetture adiacente al salone). I lavori proseguirono durante tutto il secolo con la decorazione delle altre sale al piano nobile, con soffitti e pareti dipinti con motivi floreali, putti, drappeggi e cineserie. L’ultimo intervento di rilievo risale al 1852 quando, acquisito l’intero isolato, venne ricavato un secondo cortile il cui accesso monumentale su vicolo Florio venne progettato dall’architetto udinese Andrea Scala. Il Novecento rappresenta un periodo di degrado e manomissioni (tra cui la dispersione dell’importante collezione d’arte della nobile famiglia frutto di un mecenatismo illuminato, con pittori di Fama quali Carneo, Paoletti e Tiepolo) che culmina negli anni 1954-1961 con la profonda alterazione - un vero e proprio snaturamento - della facciata principale su piazza San Cristoforo. Al pianoterra, dove prima si vedevano otto finestrelle quadrate con inferriate ottocentesche, fu realizzato l’attuale portico (con pilastri in bugne e pesante architrave) e furono ricavati i negozi che oggi occupano l’androne d’accesso e tutto il pianterreno. Il palazzo, dopo essere stato acquistato dall’Università di Udine, a partire dal 2001 venne accuratamente restaurato, intervento che si concluse tre anni dopo. È nel corso di questi lavori che emerse la decorazione policroma di carattere araldico nel grande soffitto di una sala al piano terreno.

BIBLIOGRAFIA

Bartolini E./ Bergamini G./ Sereni L., Raccontare Udine Vicende di case e palazzi, Udine 1983

Dove si trova