L’ex Pescheria centrale di Trieste fu costruita nel 1913, sulle rive a ridosso della banchina, secondo il progetto redatto dall’architetto Giorgio Polli. Si tratta di una costruzione in stile eclettico, di notevole pregio artistico, che riprende la tipologia della basilica romana. Le soluzioni progettuali furono tali sia di soddisfare le particolari necessità funzionali connesse alla vendita del pesce, sia di rispondere alle esigenze estetico- ambientali volute dalla collettività per l’inserimento del fabbricato di tipo commerciale-produttivo sulle rive cittadine, a quel tempo prive di volumetrie significative. La torretta posizionata sullo spigolo nord-est del fabbricato, con quadrante d’orologio su tre lati, conclusa con una cella con serilane aperte sui quattro lati, copertura con cuspide a sezione curvilinea su base quadrata con manto in lamiera metallica. Di fatto è una torre-serbatoio della l’acqua marina che originariamente veniva distribuita sui banchi di vendita della pescheria e poi anche nelle vasche dell’acquario, realizzato nel 1933. I prospetti esterni sono in pietra e in mattoni facciavista, con numerosi elementi decorativi lapidei. Di particolare pregio l’ampia aula a tre navate della pescheria con imponenti pilastri in cemento armato, come l’orditura del tetto.
L’edificio realizzato nel 1913 serviva al mercato ittico locale su progetto di Giorgio Polli. Nel 1933 negli sapzi a nord fu realizzato l’“Aquario Marino”, con Vivarium dipendenza, del Civico Museo di Storia Naturale, tuttora in attività. Dismessa la pescheria, dopo la ristrutturazione degli anni 2000, la restante parte del fabbricato è adibita a centro espositivo e culturale; viene chiamata Salone degli Incanti, facendo riferimento alle vendite all’asta del pesce che si tenevano nella parte a sud del fabbricato, ove attualmente è posto l’ingresso principale.