Noi usiamo i cookies
Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Le informazioni raccolte attraverso i cookies di tracciamento e performance non identificano alcun visitatore individuale. Se vuoi aiutarci a garantire un servizio migliore premi il pulsante [Accetta], altrimenti scegli [Rifiuta]. Per maggiori informazioni leggi l'informativa estesa sull'uso dei cookie.
La chiesa sorge ai margini del centro abitato di Villacaccia, in posizione defilata rispetto alla principale via di traffico che conduce a Nespoledo, con ampio sagrato antistante. Essa sorge su sedime a livello di campagna, con orientamento est-ovest. L’edificio presenta una planimetria molto semplice: sul corpo rettangolare dell'aula si innesta l'abside a pianta rettangolare, più stretto, ma più alto rispetto all’aula. Sul lato meridionale, all’innesto tra aula e presbiterio, vi è la sacrestia, a pianta rettangolare e di dimensioni ridotte, illuminata da due finestre, incorniciate in pietra, sui lati est ed ovest. Accanto, a ridosso del presbiterio, trova posto un piccolo locale di servizio. Il prospetto principale della chiesa è caratterizzato dalla presenza del campanile, addossato al lato destro. L’esistenza di questo componente giustapposto ha influito sulla organizzazione degli elementi della facciata: il portale principale e l’oculo centrale, che si apre al di sopra di esso, risultano in posizione eccentrica rispetto all'asse dell'edificio. Il portale, sopraelevato di tre gradini, ha stipiti ed architrave modanati in pietra ed è sormontato da una fascia decorativa in marmo grigio screziato, su cui si imposta una mensola aggettante con motivo a dentelli. Al di sopra vi è un arco a tutto sesto, un tempo con lunetta figurata. Gli intradossi degli stipiti del portale sono decorati con patere scolpite raffiguranti, sul lato sinistro, San Giusto martire recante la palma del martirio e il modellino di un castello fortificato (forse la stessa Villacaccia) e sul lato destro, San Sebastiano; nell’intradosso dell’architrave è scolpita la sigla IHS (=IESUS). Tutto l'edificio è intonacato; una larga cornice in mattoni con motivo a grappolo d’uva decora la fascia superiore della facciata e dei due prospetti laterali del corpo principale, salvo l’interruzione causata dalla presenza delle due finestre che si aprono su ciascun lato dell’aula. L'interno a navata unica ha tetto a capriate lignee a vista poggianti su mensole in pietra. Il presbiterio, che prospetta sull'aula con arco a tutto sesto, è rialzato di due gradini, è illuminato da due finestre laterali rettangolari contrapposte ed è coperto con volta a vele con figure degli Evangelisti entro tondi e colomba dello Spirito Santo in crociera. La zona che ospita l’altare è coperta da una volta a botte con cassettoni. Le coperture insistono su un’alta fascia modanata aggettante, sorretta da paraste binate, che corre lungo il muro di fondo dell’aula e le pareti del presbiterio. Due altari (uno dedicato a San Giuseppe e l’altro a Santa Brigida), rivolti verso la navata, sono accostati alla parete orientale dell’aula. Una piccola nicchia, a sinistra dell’ingresso della chiesa, ospita il fonte battesimale. La pavimentazione dell'aula è in piastrelle di marmo bicolore disposte a scacchiera in diagonale, quella del coro in seminato alla veneziana.
Le prime menzioni del centro abitato di Villacaccia risalgono al XII secolo (documento del 1145 e bolla di papa Alessandro III del 1174 riguardante alcune concessioni al capitolo di San Felice di Aquileia) e si può pensare che già all’epoca il centro fosse dotato di un luogo di culto. Anche l’intitolazione a San Giusto riporta ai secoli XI-XII, quando le chiese dedicate al Santo si diffondono in Friuli. Nel 1334 Villacaccia, dipendente dalla pieve di Variano, viene aggregata alla Collegiata di Udine: è indubbio, quindi, che vi esistesse una chiesa. Tuttavia, non disponiamo di alcuna notizia in merito all’aspetto e alle proporzioni del primitivo edificio, che quasi certamente non doveva essere di grandi dimensioni. Da fonti documentarie si evince che nel 1400 la chiesa è dotata di due altari: uno dedicato a San Giusto e l'altro a Santa Brigida. Alla fine del Quattrocento (1480 circa) l'edificio viene rinnovato con l’aggiornamento dei canoni stilistici: il sottogronda della facciata e dei fianchi laterali dell’aula viene abbellito con una fascia ed un motivo in mattoni a grappolo d’uva. Tra la fine del XV secolo e l’inizio del XVI, la chiesa ormai insufficiente per accogliere la popolazione della villa in continua crescita, è sottoposta ad un radicale intervento di ristrutturazione e viene ampliata. Nel primo Cinquecento nella chiesa viene realizzato un nuovo portale. Un autore anonimo (identificato in passato con Carlo da Carona) esegue le patere scolpite in bassorilievo nel portale della chiesa raffiguranti, sul lato sinistro, San Giusto martire recante la palma del martirio e il modellino di un castello fortificato (forse la stessa Villacaccia) e sul lato destro, San Sebastiano. Nel 1571 l'edificio viene nuovamente consacrato. Fino al Settecento non disponiamo di altre notizie riguardanti interventi sull'edificio sacro. Secondo Tarcisio Venuti nel 1796 alla chiesa viene aggiunto un nuovo presbiterio, realizzato in breve tempo. Questa ipotesi, però risulta incongrua con le altre notizie di cui disponiamo che parlano di lavori di rifacimento del pavimento a terrazzo del coro nel 1796 e attestano l'inizio dell'erezione del nuovo altare maggiore nel 1736, quando ormai il presbiterio doveva già essere stato edificato. Nel 1821 Domenico Paghini realizza due pale per gli altari laterali che raffigurano la Sacra Famiglia con i Santi Giovannino, Sebastiano e Rocco (altare di San Giuseppe) e le Sante Caterina d’Alessandria, Brigida e Lucia (altare di Santa Brigida). I lavori di rinnovamento del complesso si concludono nel 1837 - l’iscrizione posta sul fusto lo attesta - con la sopraelevazione della torre campanaria. Da allora La chiesa non ha subito interventi che ne abbiano alterato le linee compositive.
Edificio a navata unica con presbiterio rettangolare e sacrestia di analoga forma; muratura in elevazione mista intonacata, tetto dell'aula a due falde, del presbiterio e della sacrestia a tre falde; copertura dell’aula a capanna con capriate lignee a vista. Presente la torre campanaria addossata al lato destro della facciata con fusto quadrato, bifore e copertura a padiglione.
Lestizza, Lestizza. Storia di un borgo rurale, Lestizza 2008
De Cillia A., Dal contado di Belgrado al comune di Lestizza. Vicende di sei ville del Medio Friuli dal XVIII al XIX secolo, Udine 1990
Villacaccia, Villacaccia (Villa Cacilini), Reana del Rojale (UD) 1982