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al centro del timpano triangolare in facciata
Il complesso, costituito dal corpo padronale e da un piccolo annesso, entrambi immersi nel parco, è circondato da un muro merlato. L’accesso avviene da un cancello in ferro battuto decorato a picche sorretto da due pilastri sopra i quali vi sono due vasi in pietra scolpita. Un secondo accesso è posto più a ovest sulla via che si percorre per accedere all’ingresso principale ed è costituito da un grande cancello, che riprende lo stesso stile del precedente, ma con due statue al posto dei vasi, e da un cancello piccolo ad arco a tutto sesto delimitato da una cornice in mattoni. La volumetria si sviluppa su tre piani fuori terra, oltre al granaio. La facciata ricorda lo stile palladiano della villa veneta e riprende la tripartizione planimetrica. È caratterizzata, nella parte centrale aggettante, da un pronao tetrastilo, in ordine dorico gigante, a due logge che sorreggono il timpano centrale con lo stemma gentilizio della casata al centro. Le parti laterali simmetriche tra loro, sono ritmate da due assi di semplici aperture rettangolari riquadrate in pietra. Spigoli con intonaco lavorato a bugnato.
La villa fu costruita nel Settecento dalla famiglia dei conti de Concina sull’esatto perimetro dell’antico “castrum”, scomparso due secoli prima. Il fronte laterale riporta ancora tracce delle preesistenze. Tito Miotti nel volume "Castelli del Friuli", parlando dell'antico castello di San Daniele, scrive: "Reggono ancora i tracciati murari sul fianco della chiesa e dietro il palazzotto de Concina che, per la presenza di un contrafforte, non giustificabile dall'attuale assetto, riterremmo aver fatto parte di un precedente corpo di fabbrica munito". Il fabbricato è stato semidistrutto dal terremoto del 6 maggio 1976 e completamente ristrutturato negli anni successivi (1980 - 1982).
Ville venete, Ville venete: la Regione Friuli Venezia Giulia, Venezia 2005
Zoppè L., Ville del Friuli e della Venezia Giulia, Milano 2000