Villa Spilimbergo,Maniago,Attimis,Furlan Castelcosa

Localizzazione
San Giorgio della Richinvelda (PN) Cosa
Oggetto
villa
Denominazione
Villa Spilimbergo,Maniago,Attimis,Furlan Castelcosa
Altra denominazione
villa di Spilimbergo, Villa d'Attimis Maniago, Palazzo Castelcosa
Ambito culturale
maestranze friulane
Uso storico
abitazione - azienda agricola
Uso attuale
abitazione - azienda vinicola - cantina/ locale per ricevimenti
Codice scheda
A_5884

Il complesso si trova ad ovest del nucleo di San Giorgio, lungo la comunale Pozzo-Cosa. Si compone del corpo dominicale, degli annessi rustici, tra cui il "follador" e della cappella gentilizia. L'intero ambito è cinto da mura in sasso. Con pianta a "L", ha il corpo dominicale nel braccio più lungo, con tre torri angolari poste ai tre vertici, il lato breve ospita una barchessa. La facciata è caratterizzata da tre ordini di finestre, dallo scalone di accesso a doppia rampa convergente al piano nobile, dall'ordine gigante delle sei lesene che ritmano la parte centrale coronata da timpano. All'interno il salone primcipale presenta decorazioni di recente fattura. Sulla strada si trova la cappella privata dedicata a S. Antonio, ha pianta rettangolare, una sola navata e tetto a capanna. La facciata ha una nicchia con statua posta sopra il portale di accesso.Sono presenti i "foladori", già restaurati nel Seicento.

Il manufatto, a partire dal XVII secolo, fu edificato a più riprese sui resti di un edificio probabilmente fortificato costruito dai conti di Spilimbergo. La famiglia Spilimbergo vantava proprietà terriere in tutta la zona e presso questa struttura venivano stivati i prodotti agricoli delle campagne che successivamente venivano inviati ai mercati o al castello spilimberghese. L’attuale aspetto del fabbricato e le sue proporzioni riconducono a un Settecento maturo nelle soluzioni formali; eppure l’edificio non fu eretto ex novo, come dimostrano una serie di notevoli incongruenze, ma rielaborato entro un quadro di riattamenti operati a più riprese. Proprietari della villa furono i conti di Spilimbergo del ramo di Domanins che furono i responsabili di tutti gli interventi architettonici attuati al complesso tra il XVII e il XVIII secolo. Nel 1627 furono restaurati i foladori e la cantina mentre risale al 1664 il restauro della stalla. Sempre di tale periodo è il primo intervento sulla parte della costruzione adibita a residenza. I conti iniziarono un radicale restauro che interessò i caratteri formali della residenza secondo un disegno apparentemente unitario ma che non ci è pervenuto; sicuramente il progetto si ispirava alle forme delle caseforti dell’area, come parrebbe dalla scelta formale attuata nella creazione delle due torrette angolari che hanno il loro archetipo nel palazzo di Domanins. Questa serie di interventi doveva aver ingentilito notevolmente il vecchio edificio degli Spilimbergo, ma si dovranno attendere altri settant’anni, prima che la famiglia dia corso a quel tipo d’azione massiccia, volta a conferire all’insieme l’aspetto attuale. Questa serie di modifiche subordinate alle nuove valenze economiche della residenza, dimostra lo scarso interesse a realizzare una vera e propria villa in un periodo nel quale la famiglia preferiva risiedere a Domanins. Purtroppo, a causa dei bombardamenti della prima guerra mondiale, l’edificio ha subito molti danni ed i conseguenti rifacimenti rendono ardua la leggibilità degli elementi originariamente tipici della villa veneta. Come nel caso della Villa Cigolotti si può attribuire al maestro Lepori, comacino, il progetto della Villa e alla sua squadra di lapicidi affiancata da maestranze locali, la realizzazione.

BIBLIOGRAFIA

Ville venete, Ville venete: la Regione Friuli Venezia Giulia, Venezia 2005

Dove si trova