al centro della facciata principale, p.2
Complesso costituito da villa, barchessa e alcuni rustici annessi, non collegati tra loro, che attorniano l'edificio padronale. Villa a pianta quadrata, su tre piani. Salone centrale a piano nobile, doppia altezza con balaustrata lapidea perimetrale. Due torri, con la stessa altezza, affiancano il corpo centrale e sono contraddistinte da lesene corinzie sugli spigoli, di ordine gigante. Probabilmente nel progetto originario avrebbero dovuto comparire altre due torri nella parte posteriore , così da realizzare un complesso di «villa a quattro torri» (Ulmer, 1993), tipologicamente vicino alla tradizione austriaca. Facciata principale a composizione simmetrica con finestre dotate di cornici in pietra. Portale di ingresso bugnato e ad arco al di sopra del quale sporge un balconcino balaustrato mistilineo in pietra, su cui si apre la porta finestra del salone principale, coronata da cimasa mistilinea. Stemma familiare posizionato al centro della facciata, al secondo piano. Scala monumentale in pietra, con rampe ellissoidali precedute da un piccolo vestibolo con pilastri ionici bugnati. Salone del piano nobile, sviluppato su due piani ed eccezionalmente fastoso, ricco di stucchi che racchiudevano specchi. Barchessa laterale a fianco della villa. Alcuni annessi rustici, nella corte, a fianco della villa.
La villa esemplifica alla perfezione la tipologia di villa friulana, in cui spesso coesistono, e in quest' esempio armoniosamente, creando un unicum elegante e raffinato, elementi stilistici e architettonici attinti sia dalla tradizione veneta che da quella austriaca e in generale mitte leuropea. L'abitato di Tapogliano, infatti, appartenne all'Impero austro-ungarico sino alla fine della prima guerra mondiale, per quattro secoli, fino a quando ufficialmente il paese venne annesso al Regno d 'Italia; la famiglia Pace, inoltre , occupò posti di rilievo nella corte dell'imperatrice Maria Teresa e appare quindi naturale che influssi dell'architettura d'oltralpe siano present in questa dimora e si associno alla tradizione veneta, i cui esempi archi tettonici erano fondamentali come modello per la costruzione di un'abitazione signorile, ricca ed elegante che doveva soprattutto mostrare il prestigio e l'influenza della famiglia che vi dimorava. Le forme attuali della villa sono il frutto di più interventi edilizi realizzati tra XVII e XVIII secolo; sono sconosciuti i progettisti anche se si è fatto spesso il nome, non avvalorato da documentazione, di Nicolò Pacassi (Ulmer, 1993; Zoppè, 2000)
Il corpo principale è in muratura continua portante mista intonacata; solai in legno; tetto a falde con struttura a capriate lignee e manto di copertura in coppi; finiture in pietra, laterizi e stucco; serramenti in legno e ferro.
Ville venete, Ville venete: la Regione Friuli Venezia Giulia, Venezia 2005
Zoppè L., Ville del Friuli e della Venezia Giulia, Milano 2000