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prospetto principale, sopra la porta: DEDICATIO HUJUS TEMPLI CELEBRATUR QUOTANNIS DOMINICA I POST S. ROCHUM
prima chiave di volta del soffitto: P.E.
Costruzione in muratura di pietrame ad unico vano, distinto in presbiterio e aula da due mezza colonne poste in corrispondenza della mezzeria delle pareti laterali. Il soffitto a rete di costoloni presenta affreschi della fine del Trecento. La porta ad arco acuto conserva un contrassegno al sommo dell'archivolto, che Marchetti non ritiene anteriore al Cinquecento e suppone riferirsi al costruttore o al restauratore, se non al finanziatore dei lavori di restauro o al camerario che li ha curati, considerato che gli affreschi appartengono al secolo precedente. Due finestre ogivali si aprono nella parete a destra. Sulla facciata si aprono una finestrella quadrata e un portale in tufo lavorato ad arco acuto. Sopra il portale si trova un'ancora, simbolo della salvezza, con sopra un a scritta incorniciata da un cartiglio che si riferisce alla data di celebrazione della dedicazione (I domenica dopo San Rocco). Il campanile a torretta, sporgente a getto su grossi modiglioni di pietra, dallo spigolo sinistro della facciata, ha cuspide piramidale quadrata coperta di scandole di legno. La Sulla facciata è addossato un portico. Chiesa e portico sono coperti da tetto a capanna con manto in coppi. Nella volta a costoloni del coro si conservano affreschi con gli Evangelisti e i loro simboli, dipinti verso la metà del Quattrocento dal tedesco Thanner. Nella parete di fondo Giovanni Martini dipinge verso la fine del Quattro cento un affresco raffigurante l'Adorazione dei Magi. Il resoconto della Visita effettuata nel 1602 dall'Ill.mo Rev.mo Agostino Bruno Canonico di Cividale incaricato dal Patriarca d'Aquileia, ci restituisce l'aspetto della chiesa a quell'epoca: "non ha il Santissimo Sacramento, ha le pareti solide esternamente intonacate, internamente malamente imbiancate, è tutta a volta, e pavimentata, […] ha la porta che si chiude bene con sicuri battenti in legno, ha una piccola torre campanaria eminente dal la stessa parete della chiesa dal lato del Vangelo vicino alla porta con due piccole campane e la croce ferrea sul pinnacolo; non ha cimitero né sepolture esclusa una eminente nella stessa chiesa contro i decreti Sinodali […] è lunga sei passi circa (m 9), larga quattro (m 5), alta cinque incirca ( m 7), riceve conveniente luce da due finestre chiuse con grate e vetri; la parte della volta che sta sopra l'altare è dipinta, e similmente la parete con immagini consunte abbastanza decenti le quali rappresentano l'Epifania del Signore." L'antico broili che fiancheggia la chiesetta è tutt'uno con la costruzione.
La chiesetta di Santo Spirito si erge a valle del borgo di Chiusini su un ampio pianoro. La dedicazione a Santo Spirito appare a Biasutti poco indicativa per la datazione, ma ipoteticamente rimanderebbe a un'età compresa tra i secoli XIII e XV. La prima intitolazione ai Tre Re Magi fu modificata in quella al Santo Spirito in occasione dell'anniversario della consacrazione (seconda festa delle Pentecoste. Fu consacrata nel 1554. La leggenda popolare attribuisce la fondazione della chiesa ai coniugi Giovanni q. Enrico Papeglir di Pedreto e Elena Blasoni, a seguito di un sogno, per cui d'inverno trovarono sul luogo ove ora sorge la chiesa un ramo di salvia in fiore. Nel testamento del 7 gennaio 1438 Enrico Papeglir dispone che la sua salma e quella della moglie siano interrate nella tomba allestita all'interno. Le iniziali P.E. si trovano nella prima chiave di volta del soffitto non affrescato. Costruita alla fine del Trecento, la chiesa ha subito rimaneggiamenti nel 1602 e ripristini negli anni 1742-1747 e nel 1833 (rifacimento portico). Nel 1918 gli Austriaci asportarono le due campane che vennero rimpiazzate nel 1922 con altre due fuse nella fonderia De Poli di Udine. Nel 1950 la stessa fonderia rifonde le due campane e ne aggiunge una terza. Nel 1930 vengono restaurati l'atrio e il tetto della chiesa. Lesionata dal terremoto del 1976, la chiesa è stata sottoposta a intervento di restauro, comprendente: consolidamento delle murature, restauro del tetto e degli affreschi, risanamento dalla risalita dell'umidità in corrispondenza dello spigolo nord-est.
Chiesa in muratura di pietrame intonacata costituita da un vano unico rett angolare, suddiviso in due parti (presbiterio ed aula) da colonne a muro. Copertura costituita da volte e superiore tetto a capanna. Portico con pilastro angolare e parete laterale in muratura, coperto da te tto a capanna con capriate a vista dall'interno. Campanile in muratura di pietrame a torretta, sporgente a gheffo su grossi modiglioni di pietra dallo spigolo sinistro della facciata, con cuspide p iramidale a struttura lignea.