Chiesa di San Pietro e San Biagio, Cividale del Friuli

Localizzazione
Cividale del Friuli (UD)
Oggetto
chiesa
Denominazione
Chiesa di San Pietro e San Biagio
Altra denominazione
chiesa dei Santi Pietro e Biagio
Autore
Tedesco Pietro Thanner Gian Paolo (notizie 1501-1535)
Uso storico
culto
Uso attuale
culto
Codice scheda
A_8117
Iscrizioni

La chiesa presenta una volumetria molto semplice a navata unica con cappella laterale poligonale, debole transetto formato da altre due cappelle laterali e presbiterio rettangolare, sopraelevato di due gradini, di diversa altezza rispetto all'aula. Addossato al fianco destro della chiesa sorge il campanile, a pianta quadrata con alto basamento aggettante, cornici marcapiano, cella campanaria bifora, tetto a quattro falde e copertura in coppi. Un basso corpo di sacrestia è collocato in posizione adiacente alla parete nord del coro. La facciata, a capanna, presenta un portale di gusto gotico-fiorito in pietra locale. All'apice dell'arco acuto del portale è posto un elemento lapideo con la raffigurazione della tiara e delle chiavi, attributi papali di Pietro. All'interno, sulla navata unica si affacciano, sul lato sinistro, la cappella poligonale dedicata alla Beata Vergine di Lourdes e la cappella dedicata a S. Giacomo, illuminate entrambe da due finestre laterali di forma allungata. La cappella di S. Giacomo è coperta da una volta a costoloni, con affreschi di diverso soggetto, riguardanti i Novissimi e altri temi collegati alla confraternita delle Anime Purganti, che dal 1666 aveva qui la sua sede. Sul lato destro dell'aula si apre la cappella dedicata a S. Biagio, coperta da un cupolino emisferico, interamente decorata con affreschi che risalgono al XIV e XV secolo relativi alla vita del Santo. Nel pavimento della cappella è visibile la pietra tombale di Leonardo Vivarucci, morto nel 1571. Sempre sul lato destro, appena varcato il portone d'ingresso si trova una statuetta in pietra raffigurante San Biagio entro un archivolto, dal ricco fregio vegetale, terminante a destra e sinistra con angeli a mezzo busto, opera del 1467 di Domenico di Zucco. Il tetto dell’aula è a capriate lignee a vista con tavelle dipinte. La pavimentazione, in piastrelle di cotto fino agli anni Novanta, è stata sostituita con lastre in pietra di Torreano. Sul muro esterno della cappella di S. Biagio, al di sopra della finestra modanata in pietra, è raffigurata una Madonna con Bambino del 1506.

La chiesa dei Santi Pietro e Biagio sorge sulla sponda destra del fiume Natisone, in un luogo dove, fin dal XIII secolo esisteva una chiesa dedicata a San Pietro Apostolo, dipendente dal monastero benedettino di Santa Maria in Valle, accanto alla quale successivamente erano state costruite due cappelle devozionali dedicate ai Santi Giacomo e Biagio. La chiesa e tutti gli edifici del borgo, in seguito alle alluvioni che causano l'esondazione del Natisone nel 1468 e nel 1472, sono gravemente compromessi, la cupola dell'abside crolla e l'edificio di culto deve essere riedificato. Su progetto del maestro Pietro Tedesco, tra il 1482 e il 1490, la chiesa viene ricostruita inglobando le strutture edilizie preesistenti, utilizzando il sacello di S. Biagio come cappella laterale (costruendone di fronte una identica) e quello di S. Giacomo come navata. La facciata della chiesa viene arricchita tra il 1488 ed il 1492 da un portale goticheggiante in pietra locale eseguito da Biagio de Meritis e Toni de Lochya e, tra il 1506 e il 1508, dagli affreschi di Gianpaolo Thanner. Gli affreschi, seppur fatti oggetto di un intervento di restauro nel 2002, sono molto deperiti, ma ancora leggibili. Rappresentano un monumentale S. Cristoforo con Bambino nella parte destra; i Santi Pietro e Paolo (o Biagio) nel riquadro sopra il portale; due vescovi con tre oranti inginocchiati e S. Giorgio che uccide il drago nella parte sinistra. Durante la prima metà del XVI secolo, la chiesa subisce lavori consistenti e viene riconsacrata nel 1652. Fin da epoca antica la chiesa era alle dipendenze del vicino monastero di S. Maria in Valle, ma dal 1680 passa sotto la giurisdizione del Capitolo cittadino. Il complesso, nonostante i rimaneggiamenti, mantiene le linee compositive risalenti al XV secolo; gli interventi che si sono susseguiti nel corso del XX e del XXI secolo sono stati solo di tipo conservativo: il restauro degli affreschi della facciata nel 1932 e nel 2002; il rifacimento della copertura dell'aula e degli intonaci e i lavori di restauro degli affreschi, 1985-1986 e 2007. Dopo i lavori compiuti negli anni Ottanta si è intrapresa una campagna di scavi archeologici all'interno dell'aula e del presbiterio della chiesa che ha portato alla luce i resti di due edifici cultuali antecedenti e ha reso possibile l'individuazione di una cinquantina di tombe di diversa epoca e tipologia. Infatti, intorno alla chiesa si estendeva il cimitero dell'antica chiesa di S. Pietro Apostolo, distrutto per allargare la strada e la piazza attigue, a causa della perdita di suolo dovuta alle erosioni del sottostante fiume Natisone.

La chiesa presenta una pianta a navata unica con presbiterio rettangolare, cappella laterale sul lato meridionale anch’essa a pianta rettangolare e altre due cappelle laterali, sul lato settentrionale, poligonali; a nord locale sacrestia con base rettangolare, collocato tra il presbiterio e la cappella di San Giacomo. L’edificio ha muratura portante in pietra, che è esternamente intonacata, eccetto che sul lato nord dell’aula, dove è a vista. L’aula presenta copertura a tetto con capriate a vista. Sul fianco destro sorge il campanile, a pianta quadrata con cella campanaria bifora.

BIBLIOGRAFIA

Mattaloni C., Guida storico Artistica. Guida al Museo Archelologico e al Museo Cristiano di Cividale del Friuli, Udine 2008

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Franca G., Cividale del Friuli. Chiesa di S.Biagio, in La tutela dei beni culturali e ambientali nel Friuli Venezia Giulia (1986-1987). Bollettino dell'attività della Soprintendenza, Trieste 1991, Relazioni, 8

Bergamini G., Cividale del Friuli. L'arte, Udine 1977

Brozzi M., Due chiese cividalesi altomedievali, in Sot la Nape, Udine 1961, XIII, n. 3 (settembre)

Dove si trova