La chiesa, in stile neoromanico, sorge in posizione leggermente rialzata rispetto alla strada e presenta una pianta a navata unica, con cappelle laterali, presbiterio a pianta rettangolare sopraelevato rispetto all’aula, e piccola abside con basso catino semicircolare. Addossata alla chiesa, lungo il lato meridionale, vi è un corpo di fabbrica più basso, utilizzato come sacrestia e un altro locale, più recente, adibito a sala termica. Sul lato settentrionale si erge, a poca distanza dall’edificio di culto, la torre campanaria medioevale, alta circa 20 m, che originariamente era una torre di vedetta. Sempre sullo stesso lato, è conservato il corpo di fabbrica affrescato dell’originaria chiesa trecentesca, inglobato nel nuovo edificio tra il presbiterio e la cappella laterale, ed oggi utilizzata come cappella feriale. Questa cappella ha volta a crociera con costoloni che si raccordano nella chiave centrale, un tondo in pietra in cui è scolpito San Silvestro. Nelle vele, in cui è presente un ciclo di affreschi realizzati da Gianpaolo Thanner nel 1518, sono raffigurati il Padre Eterno benedicente, la Madonna con Bambino e Santi, i Dottori della Chiesa e alcune Sante Vergini. L’arco a sesto acuto con cui si apre la cappella ha nell’intradosso immagini di Sante. Sul lato nord della cappella si aprono una piccola porta, che permette l’accesso diretto dall’esterno e una finestra a bifora; vi sono altre due porte che comunicano con la zona presbiteriale e con la cappella laterale aperta sull’aula. La facciata, sporgente rispetto all’aula, è a capanna ed è costituita da blocchi di pietra facciavista. Presenta una tripartizione verticale: ai lati si distinguono larghe fasce laterali ornate da due archetti pensili con peduccio, che si sviluppano al di sotto di una cornice marcapiano dentellata, che a sua volta suddivide orizzontalmente in due ordini le fasce. La parte centrale, priva di partizioni orizzontali, è caratterizzata dalla presenza di un’ampia trifora, entro un’arcata a tutto sesto, con mensola in aggetto in linea con la cornice marcapiano. Il motivo ad archetti pensili sormontati da dentelli si ritrova nel sottogronda degli spioventi e prosegue oltre la facciata, lungo l’invito delle fiancate. Il prospetto è concluso da doppia cornice modanata che sul colmo orizzontale del tetto sorregge il plinto della croce sommitale. Sul prospetto principale si apre un ampio portale, con arcata a tutto sesto modanata su piedritti e lunetta con mosaico raffigurante San Silvestro papa. Nell’interno la navata unica è scandita da due lesene su alto basamento su ciascun lato, che determinano due campate di dimensioni uguali, ma che presentano soluzioni formali differenti. Nella campata più vicina all’ingresso sulle paraste corinzie poggia un cornicione con ovuli, fascia e dentelli, la cui continuazione sulle pareti viene interrotta dallo sviluppo dell’arco a tutto sesto entro cui si apre una finestra a rosone. Questa prima campata presenta una copertura con volta a crociera con decoro centrale a cerchio e lobi a matassa. Nella seconda campata, in cui si aprono le porte d’ingresso laterali, dalle paraste riparte il cornicione marcapiano a dentelli che corre poi lungo il perimetro delle cappelle laterali e del presbiterio; il soffitto è a volta con cornice quadrilobata che si raccorda alla crociera dal soffitto a vela con decoro centrale a cerchio e lobi a matassa. Sulla crociera prospettano due arcate a tutto sesto impostate su colonne corinzie poste agli angoli delle cappelle laterali e l’altro arco a tutto sesto che, poggiante sempre su colonne corinzie, delimita il presbiterio. Le due cappelle laterali sono sopraelevate di due gradini, illuminate da finestre circolari e coperte con volta a vela; ospitano altari policromi: quello di sinistra una statua dedicata alla Madonna e quello di destra a Sant’Antonio da Padova. La zona presbiteriale, notevolmente rialzata rispetto all’aula, è coperta da cupola con pennacchi ed è illuminata da una bifora su ciascun lato. Infine, l’abside ha una volta a semicatino in cui è raffigurata la Madonna. La controfacciata, con bussola e cantoria lignea, ospita sul lato sinistro una piccola cappella, rialzata di un gradino, in cui è custodito il fonte battesimale. Il pavimento dell’aula in marmo grigio è suddiviso in tre sezioni longitudinali da una striscia di marmo rossiccia, che corre poi lungo il perimetro delle cappelle laterali. Nel presbiterio il pavimento in terrazzo alla veneziana ha un motivo stellato bicolore.
Sulla base di antichi documenti si può ipotizzare che la villa di Racchiuso fosse dotata di una cappella fin dall’ultimo quarto del XIII secolo. Tuttavia, oggi rimangono tracce evidenti solo della chiesa eretta nel Trecento: si tratta del corpo dell'antico edificio di culto, da cui è stata ricavata una cappelletta, divenuta cappella feriale nel 1966. Sul lato nord della chiesa sorgeva già una torre medievale, utilizzata come torre di vedetta, che presumibilmente nel 1448 è adattata a campanile, come ricorda una iscrizione lapidea sulla facciata rivolta verso la chiesa. Nel 1781 nella chiesa vengono compiuti alcuni lavori di restauro menzionati nei documenti dell'archivio della Fabbriceria di Racchiuso. L'edificio di culto viene poi completamente rifabbricato negli anni 1900-1901 mantenendo la stessa intitolazione, e consacrato nel 1911. Subito dopo il sisma del 1976 la chiesa è sottoposta a diversi interventi di restauro, che interessano l'intero edificio; mentre in anni più recenti (2005 e 2008) si eseguono dei restauri che riguardano la torre campanaria e la cappella che custodisce gli affreschi del Thanner.
Edificio ad aula unica rettangolare con profonde cappelle laterali, presbiterio rettangolare e ridotta abside semicircolare; murature in elevazione in pietra mista; tetto dell'aula a capanna, a due falde; tetto del presbiterio a quattro falde e dell'abside a semicono.
Venuti T., La volta del coro gotico di Racchiuso, in Sot la Nape, Udine 2007, LIX, n. 1 (gennaio-marzo)
Venuti T., Chiesette votive da Tarcento a Cividale, Udine 1977
Conservazione beni, La conservazione dei beni storico-artistici dopo il terremoto del Friuli (1976-1981). Catalogo dei restauri eseguiti dalla Soprintendenza, Trieste 1983, 5