Chiesa di San Martino vescovo, Cividale del Friuli

Localizzazione
Cividale del Friuli (UD)
Oggetto
chiesa
Denominazione
Chiesa di San Martino vescovo
Autore
Schiavi Domenico (1718/ 1795)
Uso storico
culto
Uso attuale
culto
Codice scheda
A_9174
Iscrizioni

La chiesa di San Martino sorge sulla riva sinistra del fiume Natisone, in prossimità del Ponte del Diavolo. Essa è situata in posizione arretrata e sopraelevata rispetto alla strada che conduce verso Cormons ed è dotata di un ampio sagrato. L’edificio è costituito da un’aula rettangolare conclusa da un presbiterio allungato della stessa altezza del corpo principale, ma leggermente ridotto in larghezza; annessi alla chiesa vi sono due locali di servizio, a pianta rettangolare, utilizzati in epoche diverse, come sacrestia. Sul lato sud, arretrato rispetto alla fronte dell’edificio, si erge il campanile a base quadrata, con bifora e tetto a quattro falde in coppi. La facciata intonacata è tripartita da quattro lesene, poggianti su alti basamenti in pietra piasentina, sormontate da un frontone, ampio quanto il prospetto. Il portale d’ingresso, anch’esso provvisto di una cornice di pietra piasentina, ha un timpano curvo. Sull’architrave del portale è inciso l’anno 1782. In asse con il portone, al centro della facciata, vi è un riquadro marmoreo con l’iscrizione in caratteri capitali D.O.M./ IN HONOREM/ S. MARTINI EP. L’aula è illuminata sui due lati da tre finestre rettangolari con arco a sesto ribassato; il presbiterio da due finestre delle stesse dimensioni e forma. Sul lato sud vi è anche un’altra apertura di dimensioni ridotte, posta ad una altezza inferiore rispetto alle altre. All’interno la chiesa si presenta a navata unica, ritmata da emipilastri, cornici marcapiano e, nel soffitto, da una cornice mistilinea aggettante. Il presbiterio è sopraelevato di tre gradini. I locali della sacrestia vecchia un tempo erano decorati da affreschi del pittore Francesco Chiarottini.

La costruzione primitiva dell’edificio risale con ogni probabilità ad epoca altomedievale (seconda metà del VII secolo) e i rinvenimenti nel viridario, avvenuti nel 1661, di due sepolture, dal ricchissimo corredo funebre (andato purtroppo perduto), di epoca longobarda e il recupero, non lontano dalla chiesa, di un capitello cubico con frammento di colonnina, alla fine dell’Ottocento, denunciano un’origine antica del luogo di culto. Le prime fonti scritte che menzionano la chiesa di San Martino e l’omonimo ospedale e ne dimostrano l’effettiva esistenza, però, risalgono alla prima metà del XIII secolo. Altri documenti degli inizi del Trecento ricordano l’esistenza di altri piccoli edifici sacri, oggi scomparsi, attigui alla chiesa: le cappelle di S. Croce e di S. Elisabetta e quella di San Desiderio, posta di fronte alla chiesa di San Martino. Un altro documento riferisce la notizia della consacrazione di un altare laterale dedicato alla Beata Vergine da parte di Monsignor Luca Bisanti, vescovo di Cattaro, vicario del Patriarca di Aquileia, avvenuta il 21 settembre 1573. La costruzione moderna della chiesa si può far risalire agli inizi del Seicento, quando l’edificio, a causa dello stato di degrado in cui versa, viene demolito e riedificato sempre nella stessa area e con la medesima intitolazione. Tuttavia, solo nella seconda metà del XVIII secolo acquisisce il suo aspetto definitivo. La chiesa è ampliata e sottoposta a massicci interventi di ristrutturazione, attribuiti al capomastro carnico Domenico Schiavi. Vengono ingranditi la parte absidale ed il coro, rifatti la facciata e, all’interno, il soffitto, e costruiti nuovi altari in marmo. Infine, addossata alla chiesa, lungo il lato settentrionale, a ridosso del fiume Natisone viene edificata la sacrestia, che rimane in uso fino ai primi del Novecento allorché si costruisce un altro locale adibito a tale scopo sul lato meridionale dell'edificio.

Edificio ad aula unica rettangolare con presbiterio anch’esso rettangolare, murature in elevazione in pietra mista, tetto dell'aula a capanna, a due falde e del presbiterio a tre falde, struttura della copertura in legno.

BIBLIOGRAFIA

Mattaloni C., Mattia Deganutti maestro lignario 1712-1794, Cividale del Friuli (UD) 1999

Brozzi M., Chiese, cappelle, oratori di Cividale oggi scomparsi, in Sot la Nape, Udine 1994, XLVI, nn. 2-3 (settembre)

Bergamini G., Cividale del Friuli. L'arte, Udine 1977

Brozzi M., Due chiese cividalesi altomedievali, in Sot la Nape, Udine 1961, XIII, n. 3 (settembre)

Dove si trova