Sede Ufficio Tavolare di Gorizia, Gorizia

Localizzazione
Gorizia (GO)
Oggetto
palazzo
Denominazione
Sede Ufficio Tavolare di Gorizia
Autore
Fornasari Renato (1927/ 1981)
Uso attuale
uffici - abitazione
Codice scheda
A_9195

L'architettura, in linea con i progetti precedenti attuati dall'ingegner Fornasari, ripropone il tema della palazzina con funzioni miste divise fra uffici al piano terra e al primo piano e abitazioni/uffici nel secondo e terzo livello. Il fronte principale, semplice nelle linee, è caratterizzato da bucature regolari con intersassi divesi in base ai piani. E' caratterizzata dal piano terra che si costituisce come basamento dell'edificio essendo anche rivestito in lastre lapidee. Alcuni elementi decorativi segnano i vari livelli dei piani. Il piano terra e il primo sono caratterizzati dalla presenza degli elementi sporgenti dei pilastri e delle travi orizzontali che, seppur dandosi come evidente elemento strutturale, richiamano i frangisole proposti, per esempio, nell'edificio ex Telve sempre a Gorizia. L'edificio è addossato ad altri posti sulla medesima linea del fronte strada.

L'edificio nacque con funzioni miste destinato sia ad uffici sia ad alloggi. Fu commissionato dall'Automobile Club di Gorizia all'ingegner Renato Fornasari nel 1955. Venne completato nel 1958. L'impresa costruttrice faceva capo al signor Giuseppe Minozzi da Bolzano il quale mantenne la proprietà del secondo e terzo piano dello stabile. Attualmente l'edificio, modificato in alcune parti, è sede anche dell'Ufficio Tavolare di Gorizia.

Struttura portante in cemento armato, con pilastri e cordoli. Murature di tamponamento in laterizi e solai in laterocemento. Copertura a falde con struttura in cemento armato, manto in coppi di laterizio.

BIBLIOGRAFIA

Renato Fornasari, Renato Fornasari. Protagonista della storia dell'architettura nell'isontino degli anni Cinquanta, in Studi Goriziani, Trieste 2015, v. 108

Renato Fornasari, Renato Fornasari. Protagonista della storia dell'architettura nell'isontino degli anni Cinquanta, in Studi Goriziani, Trieste 2015, v. 108

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