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Il progetto era informato da grande semplicità d'impianto: un fronte stradale lungo 66 metri e alto tre piani avrebbe dovuto collegarsi attraverso un portico alla chiesa in stile medievale. Nel programma funzionale, al piano terra avrebbero trovato posto le aule mentre al primo e secondo piano si sarebbero ricavati gli alloggi per gli studenti. La realizzazione dell’immobile si protrasse fino al 1930 e i prospetti furono alzati di un piano per ampliare le aule, mentre la chies ed il teatro furono accorpati nel volume. Nonostante il distacco dalla strada, la facciata sembra proporre un'idea di palazzo urbano su impaginato simmetrico, con portico di distribuzione interno al cortile.
Negli anni 20 la città cresceva senza che l’amministrazione cittadina riuscisse a realizzare un numero sufficiente di servizi. Pordenone aveva allora un polo scolastico insufficiente per il territorio, e nel 1925 il governo locale trovò sollievo grazie alla costruzione di un nuovo importante edificio scolastico promosso dall’Istituto Collegio di Don Bosco rappresentato dall’ingegnere Luigi Querini. La nuova struttura si collocava in periferia lungo la Strada Maestra d’Italia e sarebbe sorta a fianco della Chiesa Evangelista, in ampliamento e parziale sostituzione di Villa Querini adattata a prima sede dell’istituto scolastico dalla Società Immobiliare Atesina, nel 1923. Il progetto fu affidato all’architetto Domenico Rupolo che in quel momento stava collaborando con la curia pordenonese.
Pordenone Novecento, Pordenone Novecento. Guida alle architetture, Pordenone 2016