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facciata: "CHIESA CRISTIANA EVANGELICA"
L'edificio presenta una facciata sormontata da un grande timpano, di gusto nord europeo soprattutto nelle decorazioni. Appaiono evidenti i riferimenti all’architettura triestina dei Berlam. La committenza reclamava un impianto legato al culto e una necessaria riconoscibilità dell’edificio rispetto ai corrispettivi cattolici. L’edificio doveva essere sobrio come imponeva il culto e fu realizzato con tecniche costruttive tradizionali. La grande novità era data dal battistero «un’imitazione di battisteri americani e venne costruito secondo i suggerimenti del dott. Gill». Durante le fasi della costruzione il timpano si fece meno spiovente e la decorazione del frontone fu semplificata.
All’inizio del secolo a Pordenone erano presenti comunità immigrate di culto riformista. Ai forestieri si erano uniti evangelici locali che nel 1912 ebbero l’occasione di avere un nuovo pastore, Aristarco Fasulo che operò per costruire un luogo di culto riconoscibile. Per il nuovo tempio fu scelta un’area esterna al centro, un lotto stretto su viale Grigoletti al limite con la campagna. La particella adiacente a Villa Querini fu regalata alla comunità religiosa dalla famiglia Mayer, accogliendo le richieste dell’amministratore della comunità del Nord Italia Everett Gill nel luglio del 1912. Un primo progetto fu redatto da Arnaldo Foschini e Cesare Tamburini, architetti romani particolarmente noti, ma quell’edificio fu ritenuto troppo costoso, per cui fu chiesta una variante generale all'ingegnere Luigi Querini. La costruzione fu affidata all’impresa di Ruggero Santi. L’apparato decorativo fu realizzato da Tiburzio Donadon.
Pordenone Novecento, Pordenone Novecento. Guida alle architetture, Pordenone 2016