Palazzo Tomadini, Pordenone

Localizzazione
Pordenone (PN)
Oggetto
palazzo
Denominazione
Palazzo Tomadini
Autore
Zanini Pietro (1895/ 1989)
Ambito culturale
ambito friulano
Uso storico
residenza, negozi
Uso attuale
residenza/ negozi
Codice scheda
A_9276

L'edificio originario, seppur ampio, era una casa-bottega e Tomadini pensò di ampliare la volumetria costruendo tre negozi affacciati sul portico e introducendo in fase di costruzione una pseudo-galleria per aumentare le superfici delle vetrine. Ai piani superiori una scala avrebbe distribuito quattro appartamenti signorili. L'edificio si confrontava con le misure dell'edilizia storica del centro seguendo per i primi tre piani le misure di Palazzo Cattaneo, superandolo con l'inserimento di un falso sottotetto. Una piccola cornice chiudeva la facciata impostata su un ritmo fitto di ampie e regolari finestre che rompevano la facciata in pietra bianca. L'edificio sembrava modulare funzioni diverse ad ogni piano, mentre in realtà alle spalle c'erano tre alloggi seriali. La parete della facciata rivestita in pietra dichiarava di essere portante e di poggiare sui pilastri doppi del portico realizzati in cemento armato e sormontati da un ampio setto murario. In realtà la struttura edilizia era mista.

Negli ultimi mesi del '44 uno degli edifici dipinti più belli del centro storico, il palazzo del capitanio, fu bombardato e fino al 1947 le sue rovine posero alla città il problema di come interpretare il recupero di quella porzione della cortina edilizia. Angelo Tomadini chiese a Pietro Zanini, che un ventennio prima aveva lavorato alla ricostruzione di due edifici della cortina edilizia di via Mercato Vecchio a Udine, di costruire un nuovo edificio. Il lavoro più difficile per Zanini fu quello di costruire il consenso attorno a un progetto di facciata che per molti era troppo moderno. Probabilmente Zanini voleva ottenere un effetto simile a quello che Scoccimarro stava provando a Udine per il palazzo della società dei telefoni. Una Facciata lapidea che ricordava molti esempi dell'architettura degli anni '30, ma fu invece la soprintendenza a prescrivere che anziché in pietra lavorata a punta di scalpello si provvedesse alla stesura di un intonaco fine seppure inciso a mo di lastre di pietra.

BIBLIOGRAFIA

Pordenone Novecento, Pordenone Novecento. Guida alle architetture, Pordenone 2016

Dove si trova