Cimitero centrale, Gorizia

Localizzazione
Gorizia (GO)
Oggetto
cimitero
Denominazione
Cimitero centrale
Autore
Del Neri Riccardo (1886/ 1964)
Uso storico
cimitero
Uso attuale
cimitero
Codice scheda
A_2040

Il cimitero centrale di Gorizia è situato nella periferia meridionale della città, lungo la direttrice che conduce a Trieste. Il cimitero, posto a ridosso della linea di confine italo-slovena, è circondato da zone a carattere produttivo (artigianale, commerciale, industriale, aereoportuale e autoportuale). L’impianto originale risale al 1918. Nasce infatti come cimitero militare dopo il primo conflitto mondiale, quando viene deciso di insediare un nuovo camposanto lontano dalla linea del fronte. Il vecchio cimitero della Grassigna, località ora in territorio sloveno, durante il conflitto viene sconvolto dai bombardamenti. Come molti altri cimiteri devastati dalla guerra, anche quel camposanto viene definitivamente dismesso. Il nuovo cimitero avrebbe così accolto le salme dei caduti nonché i resti dei morti sepolti nei vari cimiteri. Un primo progetto di massima del nuovo impianto risale al settembre 1925 e porta la firma di Ferdinando Visintin, ingegnere capo dell’Ufficio Tecnico comunale. Il piano elaborato dall’Ufficio Tecnico prevede una pianta dal perimetro pentagonale. Al centro del lato d’accesso è posta una cappella, proprio in corrispondenza dell’asse di simmetria dell’impianto cimiteriale. Quest’ultima è affiancata da due porticati ad esedra con la funzione di ingresso. Alle estremità dei porticati vengono progettati due edifici simmetrici dalla pianta quadrangolare. Il corpo di destra è utilizzato quale sala mortuaria e locali per gli esami autoptici; il fabbricato di sinistra è destinato ad uffici e ad alloggio per il custode. Separati dagli edifici, lungo il lato d’ingresso e lungo i due lati adiacenti, vi sono le tombe di famiglia, strutturate linearmente su porticati chiusi verso l’esterno e aperti verso l’interno del cimitero. Lungo gli altri due lati perimetrali sono previsti i colombari. Al vertice del pentagono è posto l’edificio del forno crematorio con annesse le sale per le urne. Il vasto spazio pianeggiate interno è ripartito in tracciati che a terra individuano i campi di sepoltura. Nell’area attigua all’ingresso trovano posto le cappelle private, in quella rimanente vi sono le tombe comuni. Tra la fine degli anni Venti e l’inizio degli anni Trenta il cimitero assume carattere monumentale. L’impianto generale del cimitero effettivamente realizzato trova sostanzialmente conferma nel disegno generale elaborato nel 1925, anche se vi sono delle differenze da segnalare. Come già previsto nel piano iniziale vengono edificati i porticati di ingresso ad esedra, i fabbricati di servizio, i portici per le tombe di famiglia distribuiti lungo il lato che fronteggia il piazzale d’accesso e i colombari ai lati opposti. Non viene realizzata la cappella al centro dell’ingresso, bensì una sorta di portale monumentale. Non viene realizzato nemmeno l’edificio del forno crematorio pensato inizialmente nel vertice opposto. Sono ridimensionati anche i porticati per le tombe di famiglia, realizzati solo lungo il lato d’ingresso e per dei brevissimi tratti sui lai adiacenti. In sostanza, non si compie la totale edificazione lungo il perimetro. Il viale centrale corrisponde all’asse di simmetria e si conclude in uno slargo. Viali secondari definiscono, secondo tracciati ortogonali e radiali, campi di sepolture a fosse con lapidi, steli e cappelle. Le piantumazioni definiscono i percorsi e le piazzole. Negli anni Ottanta il cimitero viene ampliato, espandendosi a sud dell’impianto originario, lungo un lato del pentagono di base. Il progetto degli architetti Giorgio Picotti e Mariateresa Grusovin e dell’ingegnere Giorgio Ciani prevede un ingresso indipendente, percorsi ortogonali e sepolture a fosse e a loculi. La sistemazione dell’ingresso monumentale del cimitero si deve invece all’architetto Riccardo Del Neri. Dal piazzale antistante si accede al cimitero attraverso un ampio portale che si apre sul viale centrale. La struttura dalla forma scatolare si compone di un fornice ad arco poligonale ribassato affiancato da due colonne doriche incassate. Il medesimo prospetto lo si ritrova pure in controfacciata. La copertura è a padiglione a gradoni; in sommità una croce. Dalla struttura di ingresso si irradiano due porticati ad esedra simmetrici, ritmati da un colonnato dorico a otto campate ad arco spezzato molto ribassato. Il soffitto dei porticati presenta una decorazione a cassettoni dai riquadri concentrici. A destra e a sinistra i porticati si connettono a due edifici di pianta quadrangolare rafforzati agli angoli da elementi a torre che conferiscono all’insieme un’immagine robusta e austera. A lato dei due edifici principali si attestano le due ali rettilinee e porticate che accolgono le tombe di famiglia. Verso l’esterno le facciate sono ritmate da ampie e regolari tamponature interrotte da lesene e archi spezzati sul modello già adottato per i porticati ad esedra dell’ingresso. Il corridoio porticato è rialzato rispetto al piano di calpestio, in modo da ricavare così le camere di sepoltura sotto il pavimento. Ai vertici del lato il porticato si articola in una sorta di avancorpo che svolge la funzione di cerniera e di raccordo con le brevissime prosecuzioni dei portici che mantengono il medesimo linguaggio compositivo degli altri corpi di fabbrica dell’ingresso. Dalla parte opposta del cimitero si trovano i lunghi edifici delle inumazioni a loculi.

Sorto nella periferia meridionale di Gorizia nel 1918 come camposanto militare, il cimitero centrale assume carattere monumentale tra la fine degli anni Venti e l’inizio degli anni Trenta. L’impianto generale si caratterizza per la forma pentagonale, per i percorsi interni rigorosamente geometrici e per i corpi di fabbrica attestati lungo la strada d’accesso. L’ampliamento degli anni Ottanta si attesta a sud del nucleo originario, lungo un lato del pentagono di base, con un impianto autonomo.

Le strutture portanti verticali sono in pietrame e calcestruzzo armato. Anche i solai e gli elementi portanti orizzantali, così come le travature e gli archi dei porticati sono in calcestruzzo armato o pietra artificiale.

BIBLIOGRAFIA

Medeot C., Cronache goriziane 1914-1918, Gorizia 1976

Furlani C., Nel 40° anniversario di esistenza del cimitero centrale della città di Gorizia (1918-1958), 1958

Dove si trova