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L'oggetto è costituito da una lunga bure #piarpia# in legno. Sulla parte posteriore della bure sono applicate le due stegole #mantie# mentre sulla parte anteriore è infisso un gancio per trattenere l'aratro alla catena del carretto #cjarugel# sul quale poggiava. La bure è anche munita di un foro nel quale veniva inserito il coltro #coltri#. Il vomere #fiar# a forma di triangolo isoscele è fissato ai due versoi #ala#. I rovesciatoi sono mobili e nella parte interna sono muniti di due sbarre regolabili che, agganciate al corpo dell'aratro, determinano l'apertura dell'ala stessa.
Pellegrini G. B./ Marcato C., Terminologia agricola friulana, Udine 1988, II
Penzi D., Guida al Museo Provinciale della Vita contadina, Pordenone 1987
Driol M., Aratura, semina, raccolto. Immagini fotografiche e testimonianze orali relative a Gaio e Baseglia, in Spilimbèrc, Udine 1984
Penzi D., Vandi e regolà. Una cultura contadina dimenticata, Udine 1983
Scheuermeier P., Il lavoro dei contadini. Cultura materiale e artigianato rurale in Italia e nella Svizzera italiana e retoromanza, Milano 1980, 2