sponderuola, sposaròle

Oggetto
sponderuola
Altra Denominazione
sposaròle
Autore
bottega Chiapolino
Ambito di produzione
artigianato carnico
Cronologia
sec. XIX fine
Materia
legno - acciaio
Misure
cm - altezza 6, profondità 7.5, lunghezza 24
Codice scheda
BDM_12317
Collocazione
Sutrio (UD)
bottega Conte
Collezione privata Chiapolino Albino

La sponderuola è ricavata da un unico pezzo di legno. Si presenta come un parallelepipedo con un incavo obliquo nella parte centrale superiore, in cui trovano posto le lame e il cuneo. E’ composta da due lame, il ferro e il controferro che opportunamente rettificato in modo da aderire perfettamente al ferro, ne riduce le vibrazioni e, spezzando i trucioli, permette di ottenere superfici più lisce e regolari. La fessura sottostante in cui sporge la lama non è ortogonale al corpo principale ma obliqua. La suola presenta in un’estremità una scanalatura dalla quale è visibile il ferro. Le estremità sono leggermente smussate e la pialla non presenta impugnatura. E' presente una leggera scanalatura su entrambi i fianchi. Questa sponderuola di grandi dimensioni veniva probabilmente utilizzata per fare portoni.

Mentre le lame si acquistavano presso fabbri locali o più comunemente ditte esterne, le parti lignee erano realizzate dal falegname utilizzando legni molto resistenti come melo, frassino o carpino. L'attività della "bottega Conte" è riconducibile al 1700. Tuttavia si ha notizia dei proprietari a partire da Chiapolino Giovanni nato a Sutrio intorno al 1833. La bottega è passata poi al figlio Chiapolino Giovanni Isaia (detto Conte), nato a Sutrio il 18/05/1879 e morto a Sutrio il 15/03/1913. Probabilmente l'attività della bottega è stata sospesa dal 1913, anno di morte di Chiapolino Giovanni Isaia, fino agli anni '20 durante i quali il figlio Chiapolino Umberto fece ritorno dal Venezuela e riaprì la bottega. In quegli anni la bottega fu gestita da Chiapolino Umberto - nato a Sutrio il 23/11/1902 e morto a Sutrio il 15/04/1959 - e dal fratello Chiapolino Giovanni (detto Pel) nato a Sutrio il 10/01/1909 e morto a Sutrio il 13/11/1965.

BIBLIOGRAFIA

Gortani M., L'arte popolare in Carnia. Il Museo Carnico delle Arti e Tradizioni popolari, Udine 2000

Hayward C. H., Il manuale del falegname, Milano 1995

Scott E., Lavorare il legno: attrezzi, metodi, materiali, ebanisteria classica, Bologna 1983

Bressan V., Impresc's di marangon, in Sot la Nape, Udine 1975, 3

Andreani I., L'arte nei mestieri. Il falegname, Milano 1916