sull'impugnatura: CHI (apolino). A (lbino) *
Struttura costituita da un'impugnatura in legno tornita e sagomata nella cui estremità trova posto un foro circolare in cui è inserita ad incastro la lama in ferro che penetra nella parte lignea con un codolo ed è bloccata da una ghiera metallica. La lama è molto robusta ed affilata per poter così penetrare nel legno con maggior facilità. L'impugnatura presenta nella parte superiore un'ulteriore ghiera metallica che probabilmente attutiva le martellate inferte all'attrezzo durante la lavorazione.
L'attività della "bottega Conte" è riconducibile al 1700. Tuttavia si ha notizia dei proprietari a partire da Chiapolino Giovanni nato a Sutrio intorno al 1833. La bottega è passata poi al figlio Chiapolino Giovanni Isaia (detto Conte), nato a Sutrio il 18/05/1879 e morto a Sutrio il 15/03/1913. Probabilmente l'attività della bottega è stata sospesa dal 1913, anno di morte di Chiapolino Giovanni Isaia, fino agli anni '20 durante i quali il figlio Chiapolino Umberto fece ritorno dal Venezuela e riaprì la bottega. In quegli anni la bottega fu gestita da Chiapolino Umberto - nato a Sutrio il 23/11/1902 e morto a Sutrio il 15/04/1959 - e dal fratello Chiapolino Giovanni (detto Pel) nato a Sutrio il 10/01/1909 e morto a Sutrio il 13/11/1965.
Gortani M., L'arte popolare in Carnia. Il Museo Carnico delle Arti e Tradizioni popolari, Udine 2000
Andreani I., L'arte nei mestieri. Il falegname, Milano 1916