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Scarpettina bassa di panno senza tacco. La tomaia in velluto nero è cucito alla suola, realizzata con un copertone opportunamente sagomato, con un filo di spago sottile e resistente. La fodera interna della pianta è realizzata con una stoffa quadrettata (blu e panna) attraversata da alcuni punti di imbastitura.
La calzatura, che era cucita in origine completamente a mano, era usata in modo diffuso nella pedemontana spilimberghese quasi esclusivamente dalle donne
De Michieli G./ Salvador A./ Del Fabbro N., La femine furlane. Il Friul di otto D'Angelo, Udine 2006
Zannier D./ Zof G., Tradizioni artigiane in Friuli: immagini di un mondo che scompare, Udine 1978
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Un imprest, Un imprest, una storia, una gota di vita, s.l. s. d.
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