Il telaio, come il manubrio e la forcella, è realizzato in ferro forgiato e presenta un prolungamento sulla ruota anteriore che termina con una voluta e due alette curvilinee. Il manubrio a doppia "S" è dotato di impugnature in legno tornito e di una leva metallica originariamente funzionale al sistema frenante. La sella rivestita in pelle è fissata su una balestra metallica collegata al telaio. Le ruote hanno diametro diverso - maggiore quella anteriore -, sono in legno con motivo lineare di decoro e cerchiate in metallo. Il movimento è consentito da pedali in ferro e legno, applicati al mozzo della ruota anteriore. In corrispondenza della ruota posteriore, è presente un freno a pattino.
Sebbene i primi veicoli a due ruote azionati a spinta fossero comparsi già sul finire del XVIII secolo, l'invenzione della bicicletta è tradizionalmente ricollegata al barone tedesco Karl Friderich von Drais, il quale nel 1818 ideò un veicolo a due ruote dotato di sterzo per il cambio di direzione, la cosiddetta "draisina", soprannominata anche "scuotiossa" a causa delle fastidiose vibrazioni. Un'importante svolta si ebbe all'inizio degli anni '60 del Ottocento quando i meccanici Michaux dotarono il velocipede di pedali collegati alla ruota anteriore e più tardi di freni. Nel 1869 gli inglesi Starley e Hillman brevettarono il biciclo "Ariel", il quale era caratterizzato da una ruota anteriore molto più grande che poteva raggiungere anche un diametro di un paio di metri. Nel tempo il successo del mezzo stimolò i costruttori a progettare via via nuovi modelli fino al raggiungimento della attuale conformazione della bicicletta.
Andric D./ Bozzini G./ Ormezzano G.P., Storia della bicicletta. Dalle origini alla mountain bike, Milano 1991