Noi usiamo i cookies
Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Le informazioni raccolte attraverso i cookies di tracciamento e performance non identificano alcun visitatore individuale. Se vuoi aiutarci a garantire un servizio migliore premi il pulsante [Accetta], altrimenti scegli [Rifiuta]. Per maggiori informazioni leggi l'informativa estesa sull'uso dei cookie.
Si tratta di una cassetta a 4 scomparti, con fuso attaccato tramite una cordicella in metallo, utilizzato dalle impagliatrici per riporre i fuscelli o paglietti di segala, "fros", che venivano usati per ricoprire l'erba palustre "palùde" utilizzata per l'impagliatura delle sedie o dei telai per la seduta.
Nel Manzanese l'impagliatura delle sedie era effettuata dalle impagliatrici di sedie e di telai per la seduta, con l'erba palustre "palùde" cui si aggiungevano i fuscelli o paglietti di segala, "fros". Questo mestiere era tipicamente femminile, si svolgeva a domicilio (non solo) e si trasmetteva in linea femminile, mentre gli attrezzi per l'impagliatura erano costruiti dagli uomini, spesso padri e mariti. La maggior parte dei mobili del XIX secolo che hanno avuto un significato rilevante per la successiva evoluzione della ricerca formale erano stati al loro apparire fenomeni anonimi e marginali. A questo proposito tra le acquisizioni locali si devono ricordare le sedie impagliate, sedie semplici realizzate con il legname dei boschi vicini, con sedili intrecciati di materiali comuni del luogo, che si possono trovare ancora oggi in Europa. Le sedie impagliate prodotte localmente sono classificabili principalmente in tre tipologie differerenti: Marocca, Marsiglia, Marburg.
Zolli A., Da comunità produttive a distretti industriali. Antropologia economica dei distretti friulani della sedia e del coltello, Padova 2018