caprugginatoio, siestarûl

Oggetto
caprugginatoio
Altra Denominazione
siestarûl, siestadôr, zenador
Ambito di produzione
industria
Cronologia
sec. XX secondo quarto
Materia
legno - acciaio (lama)
Misure
cm - altezza 29, larghezza 19.8, lunghezza 34
Codice scheda
BDM_19241
Collocazione
Farra d'Isonzo (GO), Borgo Grotta
Museo di documentazione della civiltà contadina
Museo di documentazione della civiltà contadina friulana

Questo caprugginatoio, detto anche incastro per fondi a regolatore, presenta il corpo o riscontro, il portautensili e le tre viti in legno. Il corpo è di forma troncoconica. Le lame, in acciaio, vengono regolate grazie ai cunei. Per regolare, invece, la distanza tra il portautensili a tavoletta (parte con le lame) ed il riscontro, prima si agisce sulle due viti e poi si regola la controvite. Il legno è forse in melo o pero, comunque un legno a grana fine che permetta la filettatura.

La parola #'zène# è documentata nel vocabolario Il nuovo Pirona, 1972, p. 1305 a indicare l'"Intaccatura circolare praticata nella lunetta della cassa dell'orologio, nella quale va incastrato il cristallo". Probabilmente la similitudine con la capruggine della botte ha portato all'utilizzo del vocabolo nel campo della falegnameria.

BIBLIOGRAFIA

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Vino Racconta, Il vino si racconta, Buttrio (UD) 2017

Storia vite vino Friuli, Storia della vite e del vino in Friuli e a Trieste, Udine 2017

Costantini E./ Mattaloni C./ Petrussi C., La vite nella storia e nella cultura del Friuli, Udine 2007, II

Museo Documentazione Colmello Grotta, Il museo di documentazione della civiltà contadina di Colmello di Grotta, Mariano del Friuli (GO) 1993

Amici L., Il mestiere del bottaio, Canepina (VT) 1989

Proust J., Il mestiere e il sapere duecento anni fa: tutte le tavole dell'Encyclopédie française, Milano 1983

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