banco

Il bancone (74) in legno è composto da un piano rettangolare con un incavo sul lato posteriore per appoggiare minuteria o attrezzi. Sul lato frontale sono presenti fori quadrati per l'inserimento dei cani da banco da usare con la morsa fissa a destra (758), aggiunta al banco a incastro con tenoni a coda di rondine. Davanti, a sinistra, c'è una morsa a corsa breve per pezzi di spessore ridotto, a destra la morsa fissa, entrambe serrate con dadi quadrati. Al centro, davanti, nella targhetta rivettata, è presente la scritta integrabile in JOH.WEISS&SOHN/WERKZE(UGH)ERIR/ WIEN con a sinistra l'aquila d'Austria e a destra il simbolo del morsetto. Prima e dopo Wien c'è un rettangolo diviso in tre campi, come la bandiera austriaca. Il supporto sembra rifatto in epoca successiva: è composto da 4 gambe verticali, 2 traverse orizzontali e 2 basi in legno a forma di parallelepipedo.La traversa anteriore presenta una scritta a mascherina, capovolta, 1724, probabile segno del riutilizzo del legno.

Il banco potrebbe essere stato donato da Candussio Giuliana per la famiglia Candussio di Sammardenchia, nel 1991, ma potrebbe anche essere appartenuto al falegname ebanista Redento Tolloi (1891-1960) di Ronchi dei Legionari, in quanto la sua attrezzatura è confluita nella collezione del museo. Le fonti orali riportano che avrebbe portato con se, nel trasferimento da Cervignano a Ronchi dei Legionari anche il bancone da falegname appartenuto al cognato Antonio Morsut (1869-1950). Però nella lista, non chiara, degli oggetti dati prima in prestito e poi venduti da Danilo Fracarossi (figlio di Tolloi) al museo, non c'è menzione del banco (per notizie su Tolloi, confrontare ad es. scheda 19221). L'azienda Weiss è una delle più antiche aziende produttrici di pialle e attrezzi per falegnami ancora esistenti (altre notizie in annotazioni).