solforatrice a cassetta, soflet dal solfar

Oggetto
solforatrice a cassetta
Altra Denominazione
soflet dal solfar
Cronologia
sec. XX prima metà
Materia
legno - metallo - fibra vegetale - cuoio - gomma
Misure
cm - altezza 49, larghezza 32, profondità 67
Codice scheda
BDM_19647
Collocazione
San Vito al Tagliamento (PN)
Palazzo Tullio Altan
Museo provinciale della vita contadina Diogene Penzi

Su un serbatoio a forma di parallelepipedo, non regolare, rifornibile tramite foro posto sul lato superiore chiuso da tappo, è applicato, sulla faccia anteriore, un mantice, azionabile dall'operatore che lo porta in spalla con la mano destra, mediante una leva che sporge di lato verso la parte posteriore. Sul fianco opposto, nella parte inferiore si innesta un lungo tubo terminante con un cannello erogatore che l'utilizzatore manovra con la mano sinistra. Sulla parte alta della parete posteriore, da un’asola, pendono due cinghie per portare l’attrezzo sulle spalle.

La pianta della vite può essere attaccata da numerosi parassiti e pertanto richiede ripetuti trattamenti per prevenirli o debellarli. Uno dei rimedi usato era la polvere di zolfo, erogata per mezzo di soffietti, che, oltre a combattere i parassiti, proteggeva il grappolo già formato da imprevisti cali di temperatura ricoprendolo con una sottile patina. L'operazione veniva svolta a pianta umida così la polvere attecchiva meglio.

BIBLIOGRAFIA

Museo usi, Museo degli usi e costumi della gente trentina., San Michele all'Adige 2002

Dalla Bona P., Civiltà contadina nel comune di Sequals. 1850-1950, Sequals (PN) 1993

Penzi D., Vandi e regolà. Una cultura contadina dimenticata, Udine 1983

Scheuermeier P., Il lavoro dei contadini. Cultura materiale e artigianato rurale in Italia e nella Svizzera italiana e retoromanza, Milano 1980, 2

Un imprest, Un imprest, una storia, una gota di vita, s.l. s. d.