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Il dado è un prisma a base quadrata, con un foro centrale circolare filettato per l'inserimento della vite. Le due facce quadrate presentano zone usurate, dove il metallo è stato asportato in scaglie.
I dadi quadrati sono più antichi di quelli esagonali. Forse anche questo dado, come altri presenti, è un "recupero di ferramenta" e si accoppiava con il punteruolo, come riporta il primo inventario del museo per il primo dado inventariato (scheda 19651). E infatti, si trova, insieme ad altri dadi e punteruoli in un contenitore (scheda 19649). Vista la situazione di confine ed il periodo storico, il dado potrebbe essere stato realizzato sia nell'attuale Italia, che in Austria, Slovenia o in altri paesi. Il bene è stato dato in comodato negli anni '80 del 1900 (comodato ufficializzato il 20/3/1995) ed acquistato in data 11/6/2012. Nella lista del comodato sono presenti 7 dadi "per i cerchi delle botti": in realtà i cerchi delle botti non venivano bullonati, ma rivettati, per cui è plausibile che questa indicazione si riferisca alla creazione dei fori nei cerchi mediante punzone.
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