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Il dado è un prisma esagonale, con le facce esagonali che presentano i segni del punteruolo allargatore quando è stato utilizzato come base per la foratura della lamiera. Presenta un foro centrale circolare filettato per l'inserimento della vite.
Forse anche questo dado, come altri presenti, è un "recupero di ferramenta" e si accoppiava con il punteruolo, come riporta il primo inventario del museo per il primo dado inventariato (scheda 19651). E infatti, si trova, insieme ad altri dadi e punteruoli in un contenitore (scheda 19649). Anche il catalogo S.A.F.E.M (Società Adriatica Ferramenta e Metalli) presenta in vendita questi dadi. Vista la situazione di confine ed il periodo storico, il dado potrebbe essere stato realizzato sia nell'attuale Italia, che in Austria, Slovenia o in altri paesi. Il bene è stato dato in comodato negli anni '80 del 1900 (comodato ufficializzato il 20/3/1995) ed acquistato in data 11/6/2012. Nella lista del comodato sono presenti 7 dadi "per i cerchi delle botti": in realtà i cerchi delle botti non venivano bullonati, ma rivettati, per cui è plausibile che questa indicazione si riferisca alla creazione dei fori nei cerchi mediante punzone.
Storia vite vino Friuli, Storia della vite e del vino in Friuli e a Trieste, Udine 2017
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Museo Documentazione Colmello Grotta, Il museo di documentazione della civiltà contadina di Colmello di Grotta, Mariano del Friuli (GO) 1993
Società Adriatica Ferramenta e Metalli, Catalogo Generale 1927, Venezia 1927