Il fazzoletto è confezionato con una tela di lino molto sottile, quasi trasparente, e presenta una forma quadrata, Quasi tutto il profilo è caratterizzato da piccoli smerli rifiniti a punto festone, i due angoli non interessati dal ricamo sono leggermente ripiegati e cuciti a sottopunto, su un lato è visibile la cimosa. Il decoro è dato da un motivo floreale, ricamato su un angolo di una faccia e su quello opposto dell’altra, in modo da essere visibile correttamente una volta indossato; una larga cornice, composta da festoni di fiori alternati a corolle traforate e sottili tralci con foglie, percorre gran parte dei lati, abbinata a un sottile stelo di foglie, convergendo sugli angoli in un ventaglio floreale: sull’angolo una teoria di foglie frastagliate circonda un triangolo traforato a nido d’ape, appena sopra si snoda un festone di foglie e fiori, sormontato rispettivamente da una sottile perlinatura, una sequenza di foglie e minuti elementi cuoriformi.
Il fazzoletto di forma quadrata, cuadro, si diffuse in Carnia a partire dal XVIII, fino alla fine del XIX secolo, sostituendo progressivamente il fazzoletto da testa rettangolare (fazzul). Confezionato e ricamato per il corredo nuziale presenta un decoro a motivo floreale abbastanza semplificato, variante dei più ricchi ed elaborati motivi a "cuore o vaso fiorito", con chiaro valore simbolico, legato al mondo degli affetti e dell'amore coniugale, auspicio di fecondità e prosperità.
Gortani M., L'arte popolare in Carnia. Il Museo Carnico delle Arti e Tradizioni popolari, Udine 2000
D'Orlandi L./ Perusini G., Il costume popolare carnico, in Antichi costumi friulani, Gorizia 1988