Centa di San Vigilio, periodo medievale, Medioevo

Oggetto
area ad uso difensivo - centa
Denominazione
Centa di San Vigilio
Localizzazione
Porcia (PN), Pieve
Cronologia
Medioevo
Ambito Culturale
periodo medievale
Indagini di scavo
Soprintendenza Archeologica del Friuli Venezia Giulia - 1994/00/00
Codice scheda
CA_16

La centa di San Vigilio è ancora ben identificabile intorno alla chiesa dei Santi Martino e Vigilio. Sul catasto è ancora individuabile, a ovest, l’andamento semicircolare del rialzo, la cui sommità poteva avere forma planimetrica pseudo-rettangolare. Si è conservato, inoltre, anche il toponimo di "via della Centa", posizionata nelle immediate vicinanze. La centa era situata ad est dell'abitato, nelle vicinanze dell'antica via romana Postumia, che collegava Oderzo ad Aquileia. Il centro abitato si sviluppò in rapporto a questa strada e probabilmente, come testimonia il toponimo Palse, si trattava di un luogo di sosta lungo il percorso viario, che finiva col rappresentare un punto di raccordo tra le grandi correnti di traffico e le campagne circostanti. Sicuramente rispondeva anche ad esigenze d'ordine difensivo, essendo situata in posizione strategica, come provano alcuni particolari architettonici e topografici. L'edificio sacro è posto in prossimità̀ del torrente Val Bruna, è edificato all'interno di una cortina muraria ed ha un campanile che sembrerebbe avere le caratteristiche di una torre di guardia. A tutto ciò va aggiunto che il complesso era ubicato in una posizione sopraelevata rispetto alla campagna circostante, come si può vedere ancor oggi dal dislivello del terreno fra il luogo dove sorge la chiesa, la strada sottostante e la campagna. Il muro della cortina, eretto in ciottoli di fiume, si è conservato per circa 3 m di altezza; in parte sostiene e in parte sovrasta il terrapieno e forma un recinto rettangolare di 28x52 m. Il campanile quadrato, in laterizi, con base in conci in pietra, posto nell’angolo nord-occidentale della centa misura circa 4,5 m per lato e fungeva da torre. La pieve viene menzionata per la prima volta nella bolla di papa Urbano III del 1187. Purtroppo, i pochi dati archivistici non permettono di risalire a date precise, ma è probabile che questa sia stata una delle chiese più antiche e costruite nella diocesi, come riconosce anche lo storico Degani e come ci confermano gli scavi archeologici, ancora in fase d'elaborazione da parte degli studiosi. Tre diverse campagne archeologiche hanno evidenziato le varie fasi dell’edificio sacro.

Situata lungo la via Postumia, la centa di Palse circondava un'antica pieve. La centa risulta ancora leggibile grazie alla conformazione del territorio e alla presenza del campanile, probabile torre di difesa.

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