disegno, Caucig Francesco, XIX

È stato considerato recto del foglio la parte sulla quale è apposta la firma. Sul recto sono riprodotti: due tripodi, una coppa biansata su tre piedi di felino, uno scrigno, una capsa con volumina, una brocchetta e un vaso di forma inconsueta. Sul verso è disegnato vasellame ellenistico e romano tra cui si riconoscono una brocchetta (la prima da sinistra in alto), un cratere (il terzo da sinistra in alto), una patera con anse a collo di serpente (la seconda in basso) e una coppa (l'ultima da sinistra in basso). La linea di contorno è affidata al segno nitido della penna, l'ombreggiatura è resa con l'inchiostro diluito steso col pennello. Carta avorio a grana grossa.

Alcuni degli oggetti raffigurati compaiono nel primo volume dell’opera di Lorenzo Roccheggiani: sul recto si riconoscono la scatola cilindrica porta papiri (tavola XIV, n. 1) e la cassetta di metallo in basso a sinistra, sul verso il vaso etrusco a sinistra (tavola LIX, n. 3) e la tazza di metallo con i manici a serpente in basso (tavola XCVII, n. 4).