disegno, Carpioni Giulio, XVII

Oggetto
disegno
Soggetto
allegorie dei quattro elementi
Autore
Carpioni Giulio (1613/ 1678) - attr.
Cronologia
1630 - 1679
Materia e tecnica
carta a mano/ matita, acquerellatura
Misure
mm - altezza 340, larghezza 336
Codice scheda
D_294
Collocazione
Gorizia (GO)
Palazzo Attems Petzenstein
Musei Provinciali. Gabinetto dei disegni e delle stampe
Iscrizioni

In alto a sinistra: giovane con oca tra le braccia (terra); a destra: il sole brucia le ali a Icaro (fuoco); in basso a sinistra: vecchio alato che versa acqua da un vaso tra nubi dense (acqua); a destra vecchio alato con gambe squamose che soffia (aria). Acquerello grigio, poco fresco nell'insieme, con effetto di monocromo, con qualche segno di piuma d'oca. Carta avorio a grana sottile. Contrassegno della filigrana: J. HONIG / ZOONEN" e contrassegno con corno di postiglione entro uno stemma.

Il disegno fu attribuito a Giulio Carpioni da Lodovico Seculin (probabilmente è sua la scritta sul verso, a caratteri misti gotici e latini); Giulio Carpioni fu allievo del Padovanino a Venezia , si recò poi probabilmente a Roma, e nel 1638 si trasferì a Vicenza, dove operò fino alla morte. Non risulta che il pittore abbia operato in Friuli: le opere che si annoverano nelle collezioni e nelle chiese friulane sono di importazione. Sue opere si trovano a Venezia, Castelfranco, Padova, Vicenza, Verona. Nelle gallerie di Dresda, Hannover, Augsburg, Vienna, Budapest, Glasgow, Bordeaux, Milano, Bergamo, Firenze sono conservati quadri di soggetto mitologico e con descrizioni di Baccanali provenienti dai palazzi di Verona, Venezia, Vicenza e delle altre città in cui aveva lavorato con un'instancabile attività. Nelle sue ricche composizioni di soggetto mitologico si individua l'influsso di Francesco Albani e di Nicolas Poussin. "Nel contesto del Seicento veneto, il Carpioni rivela una posizione di singolare libertà. Estraneo alla problematica del Barocco e alla sua drammaticità iconografica e chiaroscurale, egli si riattacca alle esemplificazioni del primo Tiziano, rinnovandole attraverso l'uso di un lume artificiale di radice caravaggesca e di un disegno tagliente e nervoso. Salvo pochi quadri religiosi e alcuni ritratti, il suo repertorio fantasioso e distaccato, con baccanali, trionfi e capricci, costituisce anch'esso una "protesta" contro l'incaglio manieristico" (A. Rizzi, 1969).

BIBLIOGRAFIA

Rizzi A., Storia dell'arte in Friuli. Il Seicento, Udine 1969

Thieme U./ Becker F., Allgemaines Lexikon der Bildenden Künstler, Leipzig 1907-1950, I-XXXVII