disegno, Orell Argio, XX

Oggetto
disegno
Soggetto
ritratto di donna: Odinea Zuculin Berlam
Autore
Orell Argio (1884/ 1942)
Cronologia
1923/08/27
Materia e tecnica
carta bianca/ matita, pittura ad acquerello
Misure
mm - altezza 604, larghezza 400
Codice scheda
D_522
Collocazione
Trieste (TS)
Palazzo Revoltella
Civico museo Revoltella. Galleria d'arte moderna
Iscrizioni

Figura femminile stante di profilo sinistro con la schiena appoggiata al muro di un loggiato con pavimento in mattoni e una panchina in pietra appena visbile all'estrema sinistra. L'ambiente si apre su un luminoso paesaggio di campagna sui toni del verde­-azzurro con alcune colline dolci sullo sfondo, immerso in una chiara atmosfera solare. La donna, dal profilo alla greca, ha lunghi capelli castani raccolti in un chignon, indossa un morbido vestito bianco con ampia scollatura e maniche corte terminanti con due piccoli volants mentre uno scialle di velo trasparente le copre il braccio e scende con pieghe vaporose. Calza un paio di scarpe bianche dal tacco alto a rocchetto, dal collo le pende una lunga collana terminante in un pendaglietto e ha una spilla appuntata al centro, lungo l'orlo del- la scollatura. La signora sorregge con le mani un mazzo di fiori multicolori e davanti a lei ci sono due piante, una fiorita e l'altra grassa in vasi di coccio.

Argio Orell frequenta l'Accademia di Monaco come allievo di come allievo di Franz van Stuck, il massimo esponente dello Jugendstil in Germania. Guarda anche all'opera di James Whistler e Gustav Klimt, diventando uno dei principali seguaci del movimento Liberty a Trieste. Importante è la sua attività grafica: accanto a Marcello Dudovich esegue vari manifesti, cartelloni pubblicitari oltre a disegni per ex-libris. Orell nelle sue opere mostra di seguire appieno i precetti del Liberty che vuole un'arte prettamente decorativa dove domini la linea sinuosa che individua forme bidimensionali, memore anche delle stampe giapponesi, di cui l'artista possiede un'importante collezione. A partire dal 1918 in poi il maestro gradualmente si avvicina alle poetiche del gruppo Novecento: ciò è evidente soprattutto nei ritratti, come quello in esame, del 1923, in cui c'è una tendenza alla geometrizzazione delle forme, definite da un tratto continuo e incisivo. Il corpo cilindrico della donna ricorda la rotonda plasticità di una colonna ed è da notare inoltre la cura e la raffinatezza nella rappresentazione della veste e degli altri particolari, caratteristiche sempre presenti nei ritratti dell'artista.

BIBLIOGRAFIA

Artisti triestini, Artisti triestini dei tempi di Italo Svevo, Trieste 1979