Nella tavola sono rappresentati la pianta, la sezione trasversale (sez. A - B) ed i particolari, in scala 1: 20, delle forature del secondo piano. L'impianto planimetrico consta del "Grande Salone" centrale (m. 12. 65 X m . 21): segnato da ballatoio su cui s'affacciano i vani (uffici), disposti a nord e sud (pareti divisorie in "Eraclit"). I settori meridionali delle due ali della costruzione, ove s'inseriscono gli scaloni in c. a. con rive stimento in lastre di pietra del Vallone (paramento degli zoccoli in marmo rino lucidato), sono scompartiti in due ampi ambienti, quadrangolari, di c ui quello ovest adibito a "G. U. F. Biblioteca e Sala ritrovo". La sezione trasversale (SEZIONE A - B) del primo piano, contrassegnato da una altezza di m. 3. 55, evidenzia il solaio (spessore di m.0. 36) in c. a . e cotto.
Gli elaborati grafici, rappresentati nella tavola, sono ascrivibili all'in g. udinese Ettore Gilberti: autore - nonchè direttore dei lavori - del pro getto della "Casa del Littorio", edificata nel 1931 - 1932 nel settore urb ano compreso tra le vie Carducci, Giusti e Dante. Il progetto fu redatto dallo studio Gilberti di Udine nel 1932, e approvat o con Deliberazione podestarile N/2450 del 29 gennaio 1932. L'Impresa Oliv o e Barbetti assunse a trattativa privata i lavori per la costruzione dell a nuova struttura edilizia, sulla scorta dei disegni del Gilberti (cfr. co ntratto del 22 marzo 1932). Furono esclusi, dall'appalto, gli impianti di riscaldamento, idraulici ed elettrici, le pavimentazioni in linoleum e in marmette di cemento (salone del piano terra), le decorazioni a gesso del s alone, delle scale e delle aule al primo piano (opera del prof. Francesco Grassi). I lavori appaltati ebbero termine il 28 novembre 1932 (l'edificio potè essere occupato dalla Federazione Fascista verso la metà del dicembr e 1932). L'invenzione è dettagliatamente descritta, dal Gilberti, in relazione del 26 gennaio 1932 - allegata al progetto definitivo - ("Il fabbricato si com pone di piano terra costituito da un vestibolo, da una grande sala central e per riunioni e conferenze delle dimensioni di m. 21. 20 X 12. 50 e dell' altezza di metri 7. 10 da pavimento a pavimento; ai lati della sala centra le vi sono le scale, l'alloggio del custode, locale per custodia biciclett e, una sala per Uffici e due gruppi di latrine. Il piano terra rialzato a quota 3, 36 è diviso dal vuoto del salone centra le e contiene un locale per parte. Il primo piano a quota 7, 26 con due sa le quadrate da m. 6. 50 X 6. 50 in corrispondenza degli angoli della facci ata; una sala centrale rivolta a Nord delle dimensioni di m. 13. X 6. 10 e N/7 spaziosi uffici. Il secondo piano a quota 11, 76 comprende due sale laterali e N/10 uffici. Il sottotetto a quota 15, 76 è lasciato momentaneamente sgombro per ragion i di economia e può venire suddiviso in N/12 uffici per un futuro ampliame nto. Il sotterraneo è previsto solo in corrispondenza alle scale e serve per il calorifero e depositi diversi. Il vestibolo è aperto a porticato sporgent e con cinque fornici divisi da pilastri in pietra che sostiene il poggiolo di primo piano... Gli zoccoli di fondazione e le murature dei sotterranei fino a quota 0, 16 sono in calcestruzzo: le murature di elevazione in pietrame e in mattoni, le pareti parte in mattoni vuoti e parte in "Eraclit", i soffitti in "Era clit". Le strutture decorative esterne sulle tre facciate...in pietra natu rale fino all'architrave delle finestre del II piano (quota 15, 76) e in p ietra artificiale battuta fino al tetto. I solai ed i pilastri in cemento armato...Le scale hanno pianerottoli, pedate e alzate in lastre di pietra del Vallone levigata e lucidata sopra ossature di cemento armato. Il tetto in tegole curve su letto di tavelloni ha l'ossatura portante in abete. I pavimenti sono così progettati: Vestibolo, sala di riunioni e locali annessi, al piano terra in tavelloni a grosse scaglie di marmo levigati e lucidati a piombo; locali di servizio in piastrelle greificate; uffici e corridoi del primo piano in linoleum; quelli del secondo piano in parchetti di faggio evaporato.
Damiani L., Ricordo di Ernesto Mitri, in Quaderni della Face, Udine 1978, n.52