Noi usiamo i cookies
Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Le informazioni raccolte attraverso i cookies di tracciamento e performance non identificano alcun visitatore individuale. Se vuoi aiutarci a garantire un servizio migliore premi il pulsante [Accetta], altrimenti scegli [Rifiuta]. Per maggiori informazioni leggi l'informativa estesa sull'uso dei cookie.
Nel primo disegno un contadino di fronte si riposa poggiando sul manico della vanga disposto obliquamente, nel secondo e terzo schizzo un contadi no è intento a vangare le zolle posto di tre quarti e voltato alternativamente a sinistra e a destra. I disegni sono stati tracciati con rapidità su fogli, che probabilmente fa cevano parte di un album di schizzi.
La serie di tre schizzi illustra il lavoro dei contadini, un tema che molto interessò Mitri nel corso della sua carriera artistica. I disegni furono eseguiti negli anni Trenta probabilmente quando Mitri studiava a Venezia e si tratta probabilmente di schizzi tratti dal vero. L'icastico segno di contorno evidenzia la collocazione spaziale delle figure come sottolinea Vittorio Marangone, i volumi risultano evidenziati anche dai robusti tratti a chiaroscuro che evidenziano i piani. (Il Popolo del Friuli 24/4/1943) Il soggetto del lavoro fu studiato nei suoi vari aspetti dal pittore che si interessò non solo ai contadini, ma anche agli operai delle industrie metallurgiche, ai muratori, agli scaricatori del porto di Venezia. Mitri ebbe infatti del Friuli una visione nuova, poco legata al folklore e alla tradizione, aperta invece agli spunti che gli venivano da un ambiente che si stava industrializzando e in cui le macchine cominciavano ad avere un ruolo sempre più importante. Questi schizzi di contadini illustrano la fatica del lavoro della terra senza edulcorazioni.
Ernesto Mitri, Ernesto Mitri Graffiti e decorazioni, Pasian di Prato (UD) 2000